Non ci sarebbero solo i promoter ad alimentare il secondary ticketing, il mercato secondario dei biglietti per i grandi eventi musicali e non solo. Nella puntata delle Iene andata in onda questa sera, martedì 29 novembre, Matteo Viviani - che nelle scorse settimane ha rivelato i rapporti diretti (e in violazione del contratto di esclusiva con Ticketone) tra agenzie italiane di live promoting e società di rivendita estere - ha provato a gettare luce anche sulle attività dei privati che, appoggiandosi a piattaforme di secondary ticketing, hanno fatto della rivendita a prezzo maggiorato dei titoli di ingresso un business molto redditizio. L'inviato del programma Mediaset ha intervistato Francesco (il nome, quasi sicuramente, è di fantasia), 45 anni, che a volto coperto ha spiegato le modalità operative del bagarino 2.0. Fattosi le ossa come scalper tradizionale, l'uomo - attivo nel settore da oltre vent'anni - ha dichiarato di guadagnare senza problemi oltre 50mila euro l'anno. "I biglietti o prima li vendi e poi li compri o prima li compri e poi li vendi", ha dichiarato Francesco, che - in quanto heavy user di una determinata piattaforma (che poi si rivelerà essere Viagogo, la stessa con la quale Roberto De Luca di Live Nation avrebbe intrattenuto rapporti in violazione all'esclusiva contrattuale con Ticketone) - ha ricevuto dalla stessa strumenti premium preclusi agli utenti normali, come dashboard ad hoc per la compravendita sistematica di tagliandi e tempistiche nei pagamenti ("Ogni 15 giorni, e non subito dopo la transazione") di favore. Particolare, questo, che se appurato smentirebbe la linea delle società operanti sul mercato secondario, che - come spiegò anche a Rockol la Regional Manager Europe di TicketBis Giulia Chiari lo scorso maggio - si sono sempre ritenute "marketplace come tanti altri". "Le transazioni effettuate dai fan sui siti di secondary ticketing sono solo una minima parte del totale", spiega il bagarino, che dimostra di essere informato in materia, citando nientemeno che Michael Rapino, numero uno a livello mondiale di Live Nation, che ha dichiarato che gli 8 miliardi di dollari prodotti dal volume d'affari generato dalla vendita di biglietti in tutto il mondo siano in buona parte generati dal secondary ticketing. Dopo aver mostrato transazioni dai 200mila ai 45mila euro - con omissis grafici che, tuttavia, ne hanno reso impossibile la conferma - Francesco spiega di operare, oltre che su Viagogo, anche su Seatwave e TicketBis, gli altri due operatori principali sul mercato italiano. "Il segreto? Avere soldi e conoscenze", spiega: "Io metto 50 persone davanti a un computer [a cercare di comprare biglietti sul mercato primario, ndr] e gli do un fisso". E cita il "caso Coldplay": "Il segreto [comprando sul mercato primario, ndr] è conoscere i trucchi giusti: su Ticketone devi cancellare cronologia e cookies. E aggiornare la pagina, sempre. Il tasto F5 [quello per il refresh, ndr] sul mio computer è consumato". Il bagarino ha anche spiegato di sfruttare le prevendite - solitamente aperte con anticipo rispetto a quelle generali - "di Live Nation o di American Express, che la gente non conosce", e che quindi rappresentano per lui una buona occasione per fare incetta sul mercato primario con pochissima concorrenza. In chiusura del servizio si affronta poi il tema del biglietto nominale, che in molti - tra addetti ai lavori e appassionati - pensano possa essere il rimedio definitivo al secondary ticketing: "Il biglietto nominale non è assolutamente la soluzione", spiega Francesco. A sostegno della sua tesi, le Iene mostrano un filmato, ripreso con una telecamera nascosta: un complice di Viviani acquista da un bagarino, fuori dallo stadio Meazza di San Siro, un biglietto per il derby tra Inter e Milan dello scorso 20 novembre. Dopo aver pagato 150 euro il tagliando - in vendita a 30 sul mercato primario - il bagarino, con il supporto di complici contattati con Whatsapp, permette all'acquirente di passare i controlli ai cancelli, riuscendo così a raggiungere gli spalti per assistere all'incontro. "Un biglietto significa emozione", conclude il bagarino, "E se non ci fosse emozione non ci sarebbe business".