Nell’asta alle edizioni musicali di Steven Spielberg, David Geffen e Jeffrey Katzenberg, alla fine è saltato fuori l’outsider. Sulla Cherry Lane (in cordata con l’ex capo delle edizioni Warner inglesi, Rob Dickins, vedi News) l’ha spuntata la newyorkese Dimensional Music Publishing, appartente al gruppo finanziario JDS Capital Management, già proprietario del negozio di musica digitale eMusic (acquistato da Vivendi Universal, vedi News) e della piattaforma on-line b2b The Orchard, creata dal produttore Richard Gottehrer. <br> Per mettere le mani sul catalogo DreamWorks (7 mila canzoni tra cui lo standard jazz “Take the A train”, la “Disco inferno” portata al successo dai Trammps, “Take me home, country roads” di John Denver e pezzi di artisti rock come Rickie Lee Jones, Stevie Ray Vaughan, X, Rufus Wainwright, Alien Ant Farm e Papa Roach) Dimensional Music avrebbe accettato di sborsare una somma compresa tra i 40 e i 60 milioni di dollari. Con la vendita del catalogo editoriale, Spielberg e soci escono definitivamente dal business musicale: la loro etichetta discografica, contraddistinta anch’essa dal marchio DreamWorks, era stata venduta l’anno scorso alla Universal per una cifra stimata in 100 milioni di dollari, 77,34 milioni di euro.