Glen Ballard, autore di canzoni (“Man in the mirror” per Michael Jackson) e produttore rock di grande successo grazie alle collaborazioni con artisti come Alanis Morissette e No Doubt, è preoccupato dall’andazzo del music business e si sente di indicare una ricetta per uscire dal pantano creativo ed economico di questi anni: tornare a rischiare, evitando le trappole del conformismo. “La vera creatività difficilmente viene riconosciuta subito, ma se l’imitazione prende il posto dell’ispirazione finiremo per rendere merito alla mediocrità più di quanto abbiamo già fatto finora”, ha ammonito intervenendo ad una conferenza su cinema e musica organizzata nei giorni scorsi a Los Angeles dalle riviste Billboard e Hollywood Reporter. Ballard ha ricordato il caso della Morissette e di altri giovani artisti come Josh Groban, Norah Jones, Evanescence e OutKast, emersi perché qualcuno, dirigente discografico o programmatore radiofonico, ha avuto il coraggio di scommettere su di loro contro il parere generale. Ma ha anche aggiunto che, a suo parere, sbaglia chi affida la sua fortuna alla promozione radiofonica: “Loro vendono spazi pubblicitari e noi creiamo musica. Abbiamo obiettivi diversi che, auspicabilmente, possono convergere: ma se ti metti a scrivere pensando alla radio, commetti un errore”. Il produttore americano è convinto che il declino qualitativo della musica abbia una causa precisa: “Nel giornalismo si chiama censura preventiva, ed è quella pressione che viene esercitata su un giornale o su una Tv affinché sopprima certe notizie prima ancora che siano venute fuori. Ecco, nel mercato discografico abbiamo lasciato che accadesse qualcosa di simile”.