Per un mondo che va da una parte - dalla capitale degli Stati Uniti fino al Regno Unito passando anche per l'Italia - c'è una piccola fetta di America che ha deciso di andare decisamente controtendenza: in Virginia un rappresentante repubblicano della locale camera dei delegati, Dave Albo, ha presentato una proposta di legge - il Ticket Resale Rights Act - che promette di spianare la strada alle attività di secondary ticketing. La crociata di Albo è cominciata quando una vacanza con la famiglia si è messa in mezzo tra lui e un concerto degli Iron Maiden, una delle sue band preferite: nonostante i tentativi di vendere i biglietti che aveva già acquistato - due al prezzo di duecento dollari l'uno, tramandano le cronache - le ristrizioni antispeculazione imposte da Ticketmaster, l'operatore primario al quale era stata affidata la distribuzione sul mercato, gli impedirono di rivendere i tagliandi. Convinto che le limitazioni alla rivendita - nel suo caso, applicate direttamente da Ticketmaster e dall'organizzatore del concerto in virtù della classificazione deluxe dei titoli d'ingresso acquistati - rappresentino un'illegale limitazione della libertà del cliente, Albo non si è perso d'animo e ha presentato la sua mozione pro-secondary ticketing. Nonostante nel vicino stato di New York sia stata recentemente approvata - e poi estesa su scala federale - una delle più severe norme anti-bagarinaggio online, è probabile che l'iniziativa di Albo possa andare a buon fine: la proposta di legge passerà ora al vaglio del governatore Terry McAuliffe, che ha già fatto sapere di supportare l'iniziativa del suo delegato.