Negozi di dischi semivuoti, consumatori latitanti che rinviano all’ultimo momento utile la spesa natalizia in Cd, rabbia montante nei confronti dei grandi centri commerciali che vendono le novità sottocosto: tutto il mondo è paese, e questo è quanto è accaduto a Los Angeles durante il lungo weekend del Ringraziamento secondo quel che riferisce l’Hollywood Reporter. Mentre l’Apple Store dello shopping center di Grove vende iPod come fossero noccioline, le grandi catene musicali come Tower Records e Virgin Megastore faticano a reggere il passo. E se la prendono con i grandi magazzini “che stanno uccidendo la musica”, praticando prezzi civetta che servono ad attrarre i consumatori e fare profitto con le merci esposte su altri scaffali (in Italia è una polemica vecchia più di 10 anni). <br> Da Best Buy il nuovo disco degli U2, “How to dismantle an atomic bomb”, è andato a ruba al prezzo superscontato di 7,99 dollari (6,03 euro, al cambio attuale!): 3 dollari e 25 centesimi in meno che da Tower, 4 dollari in meno che da Virgin e molto sotto il prezzo di listino al rivenditore che è di 10,35 dollari (7,81 euro). A pochi metri di distanza, Target vende “With the lights out”, il nuovo box triplo (+Dvd) dei Nirvana, a 27 dollari e 99 (21,12 euro), oltre 10 dollari sotto il ppd, il prezzo al rivenditore (Virgin lo offre a 44,99 dollari, Tower a 49,99). Un vecchio sistema di vendere musica, si direbbe, sta andando definitivamente in crisi. Come ci si salva? Con la superspecializzazione, probabilmente. Amoeba Music, tempio indipendente della musica rock, registrava negli stessi giorni un afflusso costante di clienti, diversi per natura da quelli che si riversano in massa negli altri megastore alla ricerca di regali “tappabuchi” durante gli ultimi giorni del rush natalizio agli acquisti. E questo nonostante i suoi prezzi siano più alti di quelli praticati dalla concorrenza: lì il disco degli U2 costa 13,98 dollari (10,55 euro: comunque un prezzo da sogno, per noi italiani), il cofanetto dei Nirvana 52,98 dollari (39,97 euro). “Per tradizione la musica è un regalo dell’ultima ora. Ma venire da Amoeba è come fare outing, come andare a Disneyland”, ha spiegato la comproprietaria Karen Pearson. Chi ama la musica e ha avuto modo di visitare l’incredibile negozio di Sunset Boulevard non può che darle ragione.