L'ondata emotiva generata dall'improvvisa morte di Chris Cornell, avvenuta lo scorso lo scorso 18 maggio, si è inevitabilmente riverberata sulle vendite del repertorio legato al grande cantante, chitarrista e autore di Seattle: la Nielsen, società che rileva l'andamento del mercato discografico negli USA, al termine della settimana che ha fatto segnare uno dei lutti più gravi nel mondo del rock per il 2017 ha registrato un incremento del 549% negli streaming del repertorio di Cornell, che in soli sette giorni è stato frequentato ben 32 milioni e 500mila volte. Una tendenza sì al rialzo, ma tiepida, se confrontata a quella del mercato fisico, dopo i dischi dell'artista sono stati acquistati in 38mila unità in tutti gli USA facendo segnare un'impennata del 1700% rispetto alle 2000 vendute la settimana prima della morte. Nella classifica di Billboard di genere, infatti, nella top 20 sono tornati titoli come "Superunknown" dei Soundgarden (in quinta posizione), oltre che a vari capitoli della discografica di Audioslave, Temple of the Dog e dello stesso Cornell da solista. Un effetto simile, ma decisamente molto meno spiccato, è stato registrato anche nelle classifiche italiane, dove "Superunknown" - forse l'episodio più popolare della discografia della band principale di Cornell - è ricomparso nella classifica FIMI relativa alla settimana tra il 19 e 25 marzo in ventottesima posizione.