Gli organizzatori della fiera musicale di Cannes annunciano un giro di vite contro i numerosi “parassiti” che, evitando di farsi accreditare e di pagare il (salato) prezzo d’ingresso, disertano il Palais des Festivals affollando, durante i giorni della manifestazione, i grandi alberghi situati lungo la Croisette, il lungomare cittadino. Il pubblico “sommerso” del Midem, secondo i dati ufficiali, ammonterebbe a oltre 2 mila persone all’anno, la maggioranza di provenienza europea. Ma ora, di fronte alla necessità di rimpinguare le casse, l’ente che gestisce la mostra mercato ha deciso di dire basta: a partire dalla prossima edizione, in programma dal 22 al 27 gennaio 2005, l’accesso ai bar, alle lobby, alle sale riunioni e alle altre aree pubbliche all’interno degli hotel Carlton, Gray d’Albion e Majestic sarà consentito (durante le ore diurne di apertura degli stand) ai soli clienti dei succitati alberghi oppure a chi sarà in grado di esibire un pass valido di ingresso alla fiera. <br> “Sono coloro che si registrano regolarmente ogni anno (8 mila persone, la scorsa edizione) a chiederci di fare qualcosa”, ha spiegato il direttore del Midem Dominique Leguern. “E’ una cosa ingiusta nei loro confronti, e indebolisce l’integrità della manifestazione. Gli stessi delegati vogliono avere la possibilità di fissare incontri negli hotel senza essere infastiditi da tutti questi estranei”. <br> La Leguern ha annunciato che l’offensiva contro gli “imbucati” del Midem verrà ampiamente pubblicizzata, via lettera ed e-mail, tra tutti coloro che hanno partecipato all’ultima edizione della fiera o che già si sono già iscritti alla prossima, in modo da innescare il passa parola ed evitare quanto più possibile fraintendimenti e sorprese spiacevoli dell’ultima ora. Alcune delle società che negli scorsi anni avevano organizzato conferenze negli hotel senza registrarsi all’evento principale, ha aggiunto, hanno già deciso di regolarizzare la loro posizione. Ma altre stanno reagendo con fastidio alla decisione, e accusano il Midem di voler torchiare le piccole società indipendenti già messe a dura prova dalla crisi.