Forte di contratti già firmati con tre major discografiche (Sony BMG, Universal e Warner Music: ma sono in corso trattative con la EMI e con diverse etichette indipendenti), il servizio p2p “legalizzato” PeerImpact debutterà a febbraio su Internet con mezzo milione di canzoni in magazzino. Lo ha confermato la società ideatrice del software, Wurld Media, che sta lavorando contemporaneamente a versioni più potenti del programma adatte allo scambio on-line di film, programmi televisivi e videogiochi.<br> L’azienda di Saratoga Springs (stato di New York), rende noto un articolo pubblicato on-line in questi giorni dalla Associated Press, alloggia nell’ex deposito di un produttore di birre, è stata fondata nel 1999 con un investimento iniziale di 250 mila dollari e ha sviluppato PeerImpact a partire da un programma decentralizzato che le forze armati statunitensi impiegano dal 2002 per far circolare in rete un videogioco utilizzato come strumento di reclutamento. Al centro del sistema, ha spiegato il presidente e responsabile tecnico Kirk Feathers, sta un software “intelligente” di gestione, una sorta di “vigile” elettronico che smista e dirige il traffico di files selezionando le opzioni più efficienti di download in base alla collocazione geografica di ogni singolo utente, alla velocità di connessione di cui dispone e ad altri parametri. I vantaggi rispetto ai sistemi non autorizzati di file sharing, per il consumatore, sono quelli noti: protezione dai virus, niente spyware, materiale pedofilo-pornografico o rischio di cause legali per violazione dei copyright. Ma alcune questioni cruciali restano momentaneamente senza risposta (il prezzo dei download, in primis); e qualche osservatore mette in dubbio le chance che "start up" come Wurld Media avranno di competere con servizi gratuiti e omnicomprensivi (oltre un miliardo di canzoni in circolazione) come KaZaA o con marchi commerciali della forza di Apple, se e quando quest’ultima deciderà di giocare anche sul campo dei servizi peer-to-peer.