Dal libro "Rock Therapy" di Massimo Cotto (Marsilio) proponiamo una "pillola" terapeutica: la malattia di oggi è la malinconia. This old porch Lyle Lovett Lyle Lovett, 1986 Passerà alla storia per essere stato il marito di Julia Roberts, per averla sposata sulla spiaggia, a piedi nudi. Ma prima di finire sulle pagine di tutti i rotocalchi, questa strana faccia di uomo che pare scolpita sul Monte Rushmore aveva pubblicato canzoni ammalianti e curiose. Le più belle appartengono al primo album, quello che batte i sentieri della ballata e ricorda le atmosfere di un certo songwriting degli anni settanta. Insieme a "Closing Time", "This Old Porch" è la canzone più intensa dell’esordio, una raccolta di Texas Tales raccontati all’ombra del vecchio portico («unto come un piatto di enchiladas»). Storie di lunghe attese e dimenticanze, di partenze e ritorni, cadute e fallimenti, maledizioni e sconfitte di chi aveva giurato che avrebbe fatto fortuna da qualche parte e non sarebbe più tornato. "This Old Porch" è il commento sonoro ideale a quelle traversate americane che si facevano una volta sui sedili dei Greyhound, oggi fuori moda, ma che tutti dovrebbero provare almeno una volta nella vita. Io l’ho fatto, quando ero giovane e le paure le vincevi solo con l’incoscienza, una scrollata di spalle e una frase di una sola parola: «Speriamo». Ho attraversato l’America viaggiando di notte, per risparmiare sugli hotel, con una manciata di canzoni a farmi compagnia. Sperando che nessuno venisse a sedersi accanto a me, perché dire «speriamo» vinceva le paure, ma non le cancellava. Però, che meraviglia, quando vedevi il deserto dal finestrino o quando arrivava l’alba, e tutto quello che sapevi era che ti trovavi da qualche parte, su qualche strada. E che forse, tra poco, saresti arrivato in un’altra città. Questa, pubblicata per gentile concessione dell'autore e dell'editore, e le schede di altre 333 canzoni terapeutiche sono proposte in "Rock Therapy" di Massimo Cotto, edito da Marsilio.