Dal libro "Rock Therapy" di Massimo Cotto (Marsilio) proponiamo una "pillola" terapeutica: la canzone di oggi serve per respirare meglio. It’s a wonderful life Sparklehorse It’s a Wonderful Life, 2001 Il vecchio gracchiare del giradischi mette in moto la giostra della memoria. Sembra di sentire una vecchia filastrocca uscire da un cassetto, imprigionata in vecchi abiti e vecchie lavande. Poi appare la voce di Mark Linkous, che riflette il dolore di Thom Yorke e la fragilità del Neil Young acustico. Pare un narratore di favole che nasconde dietro la copertina un improvviso lampo di follia: «Sono il cane che ha mangiato la tua torta di compleanno». Quella voce apparentemente gentile potrebbe trasformarsi da un attimo all’altro in quella di un dispensatore di inquietudini. Gli Sparklehorse legano in un percorso eterogeneo divagazioni abrasive guidate dall’incedere delle chitarre e l’aria decadente di Lou Reed in "Berlin". Sono memorie dal sottosuolo che emergono insieme a piccoli fantasmi e a un mondo infantile mai dimenticato. Le melodie delicate, anche quando innervate di rapidi scossoni, raccontano di equilibri instabili. È in questa lama di coltello, che può ferire oppure aprire un varco nella foresta delle emozioni, che risiede la grandezza sublime del gruppo. Visionario e poetico, con personaggi e oggetti che sembrerebbero uscire da una galleria gotica e che invece sono solo Americhe scomparse. Questa, pubblicata per gentile concessione dell'autore e dell'editore, e le schede di altre 333 canzoni terapeutiche sono proposte in "Rock Therapy" di Massimo Cotto, edito da Marsilio.