Il presidente della Warner Bros. Records, Tom Whalley, resterà probabilmente al suo posto, a dispetto delle voci che lo davano in rotta con i diretti superiori nel gruppo Warner Music, Edgar Bronfman Jr. e Lyor Cohen.<br> La notizia arriva sulla scia dei successi di fine stagione conseguiti dall’etichetta, che grazie alle vendite degli album di Green Day, Josh Groban e Linkin Park con Jay-Z ha chiuso il 2004 con una quota di mercato del 5,9 %, inferiore negli Stati Uniti solo a quelle di Interscope (Universal) e Columbia (Sony BMG). Aderendo al nuovo corso imposto da Bronfman (almeno fino a quando la società non troverà collocamento in Borsa, vedi News), Whalley avrebbe accettato, come tutti gli altri dirigenti, una riduzione di stipendio: il suo contratto quinquennale, in scadenza ad agosto, gli avrebbe fruttato nel 2003 2,2 milioni di dollari più 3 milioni e mezzo di dollari di “bonus”.