Dal libro "Rock Therapy" di Massimo Cotto (Marsilio) proponiamo una "pillola" terapeutica: la canzone di oggi può curare l'insonnia. San Diego serenade Tom Waits The Heart of Saturday Night, 1974 Follia e genialità, maschera e luce, cappello da prestigiatore e scarpe comprate in saldo, catena e libertà. Tom Waits, californiano di Pomona, è scorbutico come un cane di strada e meraviglioso come l’insegna di un motel nel deserto. Nelle canzoni si mette a nudo, nelle interviste si nasconde. Racconta poco o nulla di sé, preferisce giocare al carnevale delle menzogne, con colpi da consumato giocatore di biliardo: «Sono nato sul sedile posteriore di un taxi, nel parcheggio di un ospedale mentre il tassametro scattava. Sono venuto fuori che già avevo bisogno di radermi e ho urlato: “Times Square! E schiaccia su quell’acceleratore”». La prima fase è da nipotino di Kerouac e Bukowski, quella di vite consumate insieme ad altri falchi della notte in improbabili diner, tra birra calda e donne fredde (dovrebbe essere l’opposto, no?), tra dipinti di Edward Hopper e fantasmi del sabato sera. Waits sforna bollettini meteorologici delle emozioni e canti stonati in perfetto drunken style. Brilla, senza annegare nel troppo alcool e nei chilometri di fumo, "San Diego Serenade", una ballata romantica, inconsueta (per i canoni waitsiani) e mai inquieta. Una dichiarazione d’amore tenera e fragile di un poeta vagabondo alla ricerca di una figura femminile che lo possa completare. Questa, pubblicata per gentile concessione dell'autore e dell'editore, e le schede di altre 333 canzoni terapeutiche sono proposte in "Rock Therapy" di Massimo Cotto, edito da Marsilio.