Si consolino gli Avenged Sevenfold, che avevano sdegnasamente rifiutato l'invito a comparire agli ultimi "Oscar della musica" rimproverando agli organizzatori di aver stralciato "la premiazione della 'migliore canzone rock dell'anno' dalla diretta televisiva" e di averli relegati (insieme agli altri concorrenti della categoria e della maggior parte delle categorie previste dalla manifestazione) "in un posto del quale a nessuno frega un cazzo" (la Premiere Ceremony, per l'esattezza): televisivamente parlando, l'edizione 2018 dei Grammy Awards stravinta da Bruno Mars (nella foto) è stata un fiasco clamoroso. Con un calo del 24% negli ascolti rispetto al 2017 la "music's biggest night" in verità non è mai stata così piccola: secondo i rilevamenti effettuali dalla Nielsen, nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 gennaio "appena" 19 milioni e 800mila telespettatori si sono sintonizzati sulla CBS, facendo segnare così il minimo storico dell'audience televisivo dei Grammy Awards. Del resto, il confronto con la cerimonia dell'edizione 2017 è impietoso: la penultima serata di gala, ospitata dallo Staples Center di Los Angeles, riuscì a tenere incollate allo schermo 26 milioni e 100mila persone, ovvero 6 milioni e rotte di unità in più rispetto a quella di quest'anno E se i contrari alla grandeur della Recording Academy avranno trovato una ragione per gongolare, discorso di tutt'altro senso può essere fatto per gli inserzionisti della CBS. I grandi eventi televisivi come gli Oscar, i Grammy o il Super Bowl sono tradizionalmente una droga per i prezzi degli spazi pubblicitari, che - generalmente - in tali occasioni raggiungono quote siderali, promettendo platee estremamente vaste: confidando probabilmente in una performance pari - se non superiore - a quella dell'anno passato, i vertici del network avevano deciso di vendere lo spazio tra una premiazione e l'altra alla cifra record di un milione di dollari per 30 secondi. Tra i brand celebri che avevano puntato sulla vetrina dei Grammy Awards ci sono stati la società informatica IBM, il gigante dell'abbigliamento Target e la catena di fast food Kentucky Fried Chicken.