Uno studio condotto dal servizio radiotelevisivo pubblico ha rivelato come i prezzi dei biglietti per i grandi eventi musicali dal vivo siano raddoppiati dalla fine degli anni Novanta ad oggi: l'indagine, che che riguarda il solo Regno Unito, è stata effettuata con la collaborazione della National Arenas Association, che ha fornito i dati relativi ai prezzi al pubblico - ovviamente sul mercato primario - di 21 grandi strutture adibite a ospitare concerti sparse per tutta la Gran Bretagna. Stando ai dati in possesso della BBC, e al netto dell'inflazione, il prezzo medio per un biglietto standard di accesso a un grande evento live in un'area inglese è salito dalle 22.58 sterline del 1999 (oggi 37.20 sterline, calcolando l'inflazione) alle 45.49 sterline del 2016 (oggi 47.14 sterline, sempre calcolando l'inflazione). Per esempio, un biglietto per un concerto delle Spice Girls al Wembley Stadium nel 1998 costava 23.50 sterline (39 sterline, oggi): per accedere al concerto che Taylor Swift terrà, presso la medesima venue, il prossimo giugno, il costo dei biglietti oscilla tra le 55 sterline della "general admission" alle 120 per i posti riservati. Non c'è scandalo né speculazione per John Corr, dirigente di Sound Moves, una delle prime società di logistica britanniche che opera nel settore del live entertainment: "La gente si lamente del prezzo dei biglietti finché non viene a sapere il lavoro che c'è dietro all'allestimento di un live: quando inizia a rendersi conto della macchina che si muove dietro le quinte capisce il perché abbiamo costi così alti. Del resto le aspettative continuano a crescere: il pubblico vuole un semplice concerto o un vero e proprio show?". Come esempio, Corr, cita il "Formation Tour" di Beyoncé, classico esempio di grossa produzione made in USA la cui "importazione" nel Vecchio Continente comporta parecchio lavoro, e - di conseguenza - costi: a causa della grande quantità di personale e di materiale scenografico e tecnico impiegato durante le date, il trasporto dello staff e dell'attrezzatura è stato effettuato interamente per via aerea, e non - come accadeva un tempo - impiegando anche navi cargo, più lente ma meno costose. "Abbiamo impiegato cinque 747 per la parte essenziale dello show, facendoli atterrare a Prestwick, e altri due, con le componenti del palco, a Doncaster". Solo alla fine dello scorso mese di gennaio sul caro-biglietti sul mercato primario era intervenuto il manager dei Metallica, Peter Mensch: "Nel corso degli ultimi due anni abbiamo fatto un paio di prove [di aumento del prezzo dei biglietti], e ci siamo resi conto che il prezzo massimo [tollerato dai fan] per un biglietto per un concerto dei Metallica poteva essere molto più alto di quanto non lo fosse", ha spiegato, sempre alla BBC, il collaboratore dei Four Horsemen, "E allora noi lo abbiamo alzato. Su questo da parte del pubblico non abbiamo ricevuto contraccolpi".