Il Sud Italia non è solo terra di scippatori del copyright e di venditori abusivi, come ci ricordano con frequenza assillante i bollettini diramati dall’antipirateria. Da un’azienda di Lecce, Brand New Soft, arriva infatti uno dei primissimi software al mondo concepiti per la condivisione esclusiva in rete di file protetti e autorizzati dai titolari dei diritti: qualcosa di simile a quanto Shawn Fanning (l’ideatore di Napster) e altri sviluppatori stanno organizzando negli Stati Uniti in collaborazione con le maggiori case discografiche (vedi News). Non diversamente da quelli, il nostrano Fasteer è un network p2p concepito per il file sharing a pagamento di musica, film, giochi, software e testi. <br> Il servizio è attualmente in fase di “beta testing” e dovrebbe partire, in tutta Europa, non appena chiusi i primi accordi di licenza importanti con i detentori dei diritti musicali e cinematografici internazionali (un sito in doppia lingua, italiano e inglese, è già on-line all’indirizzo www.fasteer.com). Come i siti “pirata” KaZaA, eDonkey o eMule, Fasteer ruota intorno ad un sistema di distribuzione diffusa che, privo di server centrali, mette i singoli utenti al centro della rete di comunicazioni e di scambio: è sui loro computer che sarà possibile rintracciare i file da acquistare o, eventualmente, noleggiare (il “client” necessario per entrare a far parte della rete si scarica invece gratuitamente dal sito). Per dare impulso allo scambio dei contenuti, lo staff dell’azienda leccese ha configurato un modello di business che, oltre a remunerare sotto forma di royalty gli aventi diritto per ogni transazione compiuta (e a fornire loro tutte le informazioni statistiche e commerciali disponibili), prevede premi ed incentivi per chi mette a disposizione di altri utenti i file scaricati sul suo pc, eventualmente anche senza acquistarli in prima persona. <br> Il successo dell’iniziativa dipenderà, ovviamente, dai contenuti che Fasteer sarà in grado di procurarsi e di aggregare, oltre che dai prezzi di vendita e di “affitto” di film e canzoni: il suo destino, come quello di iniziative analoghe che stanno sorgendo in tutto il mondo, è dunque nelle mani delle maggiori etichette e case cinematografiche locali e multinazionali.