Il giro d’affari 2004 delle suonerie dei cellulari ha toccato, in Italia, i 140 milioni di euro, più o meno la cifra che le case discografiche hanno incassato dalla vendita dei Cd nel primo semestre dello stesso anno (142 milioni di euro, da dati FIMI). E ha prodotto un incremento esponenziale nelle somme raccolte dalla SIAE per conto degli autori, 2 milioni e mezzo di euro contro il 200 mila di solo due anni prima. <br> Sono questi i dati principali emersi ieri, lunedì 31 gennaio, a Roma, nel corso del seminario “Nuove tecnologie e mercato della musica nella telefonia mobile” promosso dalla SIAE con la società degli autori giapponese Jasrac (che nel 2004 ha incassato per i suoi associati 54 milioni di euro dai “ringtones”). Finora, hanno ricordato alcuni degli intervenuti, la fetta maggiore dei guadagni è toccata ai gestori di telefonia mobile, che si aggiudicano di norma oltre il 50 % del margine. “Ma d’ora in avanti”, ha sostenuto Franco Sicilia (capo del dipartimento Spettacolo e Sport del ministero per i Beni e le Attività Culturali) “ministero e SIAE dovranno garantire che la produzione culturale dei nostri autori sia premiata anche sul piano del ritorno economico, ed entrambi avranno un ruolo decisivo nella corretta gestione dei diritti digitali su Internet, sulla telefonia e sui terminali mobili”. A questo proposito è prevista, entro marzo, la firma di un codice interministeriale di autoregolamentazione. <br> Al seminario romano sono intervenuti, tra gli altri, il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, autori come Mogol, discografici come Piero La Falce di Universal Music e rappresentanti di società telefoniche come Tim e H3G.