I fuoriusciti dalle major (alcuni, almeno) aguzzano l’ingegno e si inventano nuovi mestieri. Il direttore creativo di Sony BMG Adam Bradley, per esempio, ha pensato bene di mettere a frutto l’esperienza maturata in questi anni per creare un’agenzia di marketing specificamente dedicata a sviluppare legami tra artisti e marchi commerciali: ne sa qualcosa, avendo orchestrato per BMG recenti campagne in collaborazione con ditte come Pepsi, Kellogs, Siemens e Toyota (il remix di “Rubberneckin’” di Presley ad opera di Paul Oakenfold), piazzato gli emergenti Kasabian nella nuova pubblicità di Vodafone e un pezzo di Natasha Bedingfield nel nuovo video gioco di Electronic Arts dedicato a James Bond. <br> “Esempi recenti come la collaborazione tra gli U2 ed Apple Computer hanno dimostrato una volta di più l’importanza di questi sviluppi: la musica garantisce ad un marchio un contatto emotivo con i suoi consumatori, e mai come oggi per un brand commerciale è importante distinguersi nello spazio frammentato e sovrappopolato in cui ci muoviamo”, ha spiegato Bradley. “Con BMG ho trascorso sette anni fantastici e me ne vado in termini amichevoli”, ha concluso. “Il merger ha semplicemente accelerato di un paio d’anni i tempi di realizzazione di un progetto che avevo già in mente”.