L’era dei “true tones” (o “real tones”, o “master tones” che dir si voglia: le suonerie che contengono porzioni di musica registrata originale, insomma) sta entrando decisamente nel vivo, complice la diffusione dei cellulari 3G di nuova generazione, e non riguarda più solo le major del disco: nei giorni scorsi, ad esempio, uno dei maggiori aggregatori/distributori di repertorio “indie” per il mercato digitale, The Orchard, ha chiuso un accordo con otto provider internazionali di servizi per telefonia mobile (Dwango Wireless, Zingy, 9 Squared, HIFI Ringtones, IAM Mobile, Securycast, Hudson Soft e Arvato Mobile/gruppo Bertelsmann: quest’ultima vanta tra i suoi clienti Wind e Tim, oltre che Vodafone). Il contratto in oggetto riguarda una fetta dei 300 mila brani di cui la società americana fondata dal produttore Richard Gottehrer ha i diritti di distribuzione digitale, e che prossimamente potranno essere scaricati dagli utenti delle “telecom” interessate come suonerie o “ringback tones” (musiche d’attesa): tra questi figurano canzoni di artisti rock come Beck, Coldplay, Green Day, Keane e Donnas, ma anche sketch di attori comici, esecuzioni di Astor Piazzola, Ravi Shankar e Nusrat Fateh Ali Khan e musiche di “genere” raggruppate per aree tematiche. <br> Dimensional Associates, società a cui The Orchard fa capo, ha intanto annunciato la costituzione di una divisione specificamente dedita al mercato della “mobile music”, Dimensional Mobile Entertainment (DME), e il lancio di nuove iniziative che riguardano il sito di Mp3 eMusic (gli abbonati potranno accedere a un catalogo di master tones, musica in streaming e download digitali per cellulari sia attraverso il pc che con connessione wireless) e il catalogo editoriale disponibile per suonerie mono/polifoniche (che oggi comprende anche i copyright acquistati dalla DreamWorks). “La rivoluzione musicale digitale”, ha spiegato il neo presidente di DME David Pakmam, “non è incatenata al personal computer. Fuori dagli Stati Uniti il mercato legato alle piattaforme mobili è da cinque a dieci volte più grande di quello dei pc”.