Napster allarga la sua offerta di musica digitale “a noleggio” dai computer ai lettori portatili (vedi News), e investe per il lancio 30 milioni di dollari incluso uno spot televisivo durante il Super Bowl: tutto con un solo bersaglio in mente, l’iPod di Apple Computer. La guerra di Chris Gorog a Steve Jobs è dunque totale, e la sua campagna pubblicitaria è tutta tesa a dimostrare al pubblico dei consumatori la convenienza di spendere 15 dollari al mese di canone per scaricare (temporaneamente) tutte le canzoni che si desiderano sui “player” compatibili col suo programma rispetto ai 10 mila dollari richiesti per comprare e trasferire 10 mila canzoni dall’iTunes all’iPod. <br> La mossa di Roxio, società che oggi detiene i diritti del marchio Napster, ha sorpreso gli osservatori americani, anche perché il denaro stanziato per la campagna rappresenterebbe circa il 70 % del suo intero budget pubblicitario annuale. D’altronde, secondo altri esperti, si tratterebbe di una mossa obbligata, considerando che per promuovere l’iTunes e l’iPod la Apple ha speso almeno 100 milioni di dollari, forse anche il doppio. Gorog è fermamente convinto della superiorità della formula dell’abbonamento rispetto a quella dei download “alla carta” adottata dal rivale di Cupertino, soprattutto oggi che il nuovo software sviluppato da Microsoft, Janus, permette di trasferire in formato sicuro le canzoni sui lettori portatili. Sulla sua stessa strada si muoveranno entro l’anno altri servizi di “subscription” come Rhapsody di RealNetworks e MusicNow di Circuit City; mentre sul fronte hardware i principali rivali di Apple come iRiver, Creative e Samsung stanno distribuendo sul mercato alternative all’iPod più economiche del prodotto concorrente, equiparabili nelle prestazioni e dotate di funzioni supplementari come radio, schermi a colori e microfoni incorporati per la ripresa audio diretta. <br> Tra i due grandi rivali, comunque, finora non c’è stato confronto: secondo le ultime stime, Apple ha già venduto 10 milioni di iPod e 230 milioni di canzoni attraverso iTunes, mentre Napster ha chiuso il 2004 con una base di 270 mila abbonati.