Chi si rivede: Michael Robertson, inventore di quell’MP3.com che turbò i sonni dei discografici (vedi News) prima che Napster li tramutasse in incubi, è pronto a lanciare un nuovo assalto all’establishment della musica digitale con un servizio maliziosamente battezzato MP3tunes, completo di negozio digitale, player/programma di riproduzione musicale sganciato dai sistemi prevalenti sul mercato e lettore portatile compatibile. Fedele alle sue origini “ribelli” (MP3.com, nella sua configurazione originale, venne osteggiato e bloccato dall’industria perché permetteva di trasferire su Internet la propria collezione di Cd e di accedervi da qualunque computer connesso in rete), Robertson nel suo nuovo negozio venderà esclusivamente MP3 privi di DRM, il codice anticopia di protezione che accompagna i file venduti su tutti i siti “istituzionali”, iTunes in testa. I file acquistati su MP3tunes, di conseguenza, potranno essere riprodotti senza limiti su qualunque lettore o computer, ma anche masterizzati un numero infinito di copie di Cd: nessuna sorpresa che le major discografiche non gli abbiano concesso autorizzazioni di vendita, ma Robertson sostiene comunque di avere già in mano un catalogo di 200 mila canzoni fornite da piccole etichette e artisti indipendenti. <br> “Oggi certe forze di mercato stanno cercando di distogliere i consumatori dall’MP3 per spingerli verso sistemi proprietari che ne escludono una fetta e costringono gli altri ad acquistare i programmi o i player di una determinata società”, ha spiegato l’imprenditore di San Diego facendo chiari riferimenti ad Apple e Microsoft. “Il paradosso è che se rubi la musica dai siti di file sharing puoi usarla in qualunque modo tu voglia, mentre se la paghi sei soggetto ad ogni genere di restrizione e limitazione. Volevo che la gente avesse più possibilità di scelta, e così mi sono sentito costretto a rientrare in campo riportando l’MP3 sotto la luce dei riflettori”. <br> Fondato da Robertson nel 1997, il sito MP3.com arrivò nel momento di massimo fulgore a contenere oltre un milione di canzoni di 250 mila artisti diversi, diventando il maggior serbatoio di musica su Internet prima dell’avvento di Napster, KaZaA e degli altri servizi non autorizzati di file sharing. Nel 2001 la società venne acquistata da Vivendi Universal per 372 milioni di dollari, e il suo ex titolare si dedicò ad altre iniziative, sviluppando un sistema operativo collegato a Linux (Linspire) e un sistema VoIP per le telefonate attraverso Internet, SIPphone. L’annuncio ufficiale del lancio della nuova iniziativa avverrà al Desktop Summit di San Diego, in programma dal 9 all’11 febbraio.