I sistemi “chiusi” di vendita e distribuzione di musica digitale adottati da alcune aziende del settore cominciano a essere messi in discussione dall’opinione pubblica. L’associazione di consumatori francesi UFC-Que Choisir, per esempio, è appena ricorsa in giudizio contro le sedi locali di Apple Computer e Sony, a cui imputa restrizioni inaccettabili alla riproduzione di musica digitale sugli apparecchi disponibili in commercio. Il capo d’accusa verte intorno alla incompatibilità tra sistemi, causata dall’adozione da parte dei convenuti in giudizio di software e formati “proprietari” per impedire la copia dei file digitali: dopo avere effettuato una serie di test sul campo, l’organizzazione francese ha concluso che le due aziende obbligano i loro clienti ad acquistare determinati tipi di lettori musicali, impedendo loro di fare libere scelte di mercato e imponendo “una limitazione significativa alla libera circolazione delle opere dell’ingegno”. <br> Né Sony né Apple hanno voluto commentare la notizia. Una azione di contenuto analogo era stata proposta l’anno scorso, sempre in Francia, da VirginMega (sussidiaria della Virgin), ma era stata respinta dalla locale autorità antitrust.