Come riportato da Music Business Worldwide, Sony Music ha comunicato esattamente come condividerà con artisti ed etichette partner i profitti della sua quota di Spotify venduta lo scorso aprile. Come avevamo già comunicato, Sony ha incassato il 50% delle sue azioni in Spotify per circa 750 milioni di dollari. Questi soldi (insieme al restante 50% che Sony detiene ancora in Spotify) saranno ora condivisi con artisti ed etichette partner. Sony ha comunicato che questo denaro verrà ufficialmente pagato al più tardi entro la fine di agosto. Sony ha inviato due lettere distinte: una alla comunità degli artisti e una alle etichette indipendenti distribuite tramite The Orchard. Queste lettere spiegano a entrambe le parti che il pagamento dei loro proventi azionari di Spotify sarà gestito indipendentemente dal loro normale conteggio delle royalty. Le lettere confermano anche la formula che Sony sta usando per allocare questo denaro. (Sony afferma che oltre 100.000 artisti e 2 milioni di brani sono stati presi in considerazione in totale). Music Business Worldwide ha riportato due esempi ipotetici in modo da poter vedere esattamente come questa distribuzione viene fatta. Per quanto riguarda gli artisti: Mettiamo che un Artista X ha contribuito allo 0,33% delle entrate di Spotify che sono finite in Sony nel corso dei quasi dieci anni, dal lancio di Spotify nel 2008 al momento in cui Sony ha venduto 750 milioni di dollari di azioni ad aprile. Mettiamo anche che l’Artista X ha contribuito allo 0,5% delle entrate complessive di Sony Music da tutti i formati (incluso Spotify) durante questo periodo. Per calcolare la quota di profitti da Spotify, Sony assegna una ponderazione 50/50 ai due valori percentuali sopra riportati. Sony paga solo in base ai proventi netti delle azioni Spotify, quindi i soldi pagati per acquistare azioni o eventuali spese sostenute per vendere azioni verranno detratti. Per semplicità, viene ipotizzato che i proventi di Sony da Spotify, ovvero tutti i 750 milioni di dollari fino ad ora saranno condivisi con artisti e etichette indipendenti. Ecco il calcolo: Lo 0,33% di $ 750 milioni è $ 2,475 milioni; Lo 0,5% di $ 750 milioni è $ 3,75 milioni; La media ponderata qui (con ponderazione 50/50) è ($ 2,475 milioni + $ 3,75 milioni) / 2 = $ 3,103 milioni. Il tasso di royalty contrattuale di un artista sarà quindi determinato da questo numero. Diciamo che l'Artista X ha una royalty al 16%, quindi si ritroverà con $ 498.000 (il 16% di $ 3.113 milioni). (Il payout di Sony copre tutto il tempo in cui la major ha posseduto azioni Spotify, che risalgono fino al 2008 fino a - nel caso dei $ 750 milioni - aprile 2018.) Per quanto riguarda le etichette partener/distribuite da Sony: Il calcolo delle etichette distribuite di Sony è molto simile al calcolo dell'artista, con un paio di importanti distinzioni. In primo luogo, Sony deve calcolare il contributo complessivo delle sue etichette partner indipendenti alle entrate di Sony (in tutti i formati) negli ultimi 10 anni (cioè da quando Spotify è stato lanciato). A titolo esemplificativo, viene ipoteticamente quantificata una quota cumulativa del 10% dei 750 milioni di dollari. Ciò significa che le etichette indipendenti hanno contribuito per 75 milioni di dollari. Ora, diciamo che la Indie Label X è stata responsabile dell'1% dei ricavi complessivi provenienti dalle vendite delle etichette distribuite di Sony Music in questo decennio. Diciamo anche che la Indie Label X è stata responsabile dello 0,5% dei ricavi provenienti da Spotify delle etichette distribuite di Sony Music nello stesso periodo. Ancora una volta, entra in gioco il sistema di ponderazione 50/50: L'1% di $ 75 milioni è $ 750.000 Lo 0,5% di $ 75 milioni è $ 375.000 La media ponderata qui (con il 50/50 ponderazione) è ($ 750.000 + $ 375.000) / 2 = $ 562.500 Sony ha affermato che non sottrarrà alcuna commissione di distribuzione da questi soldi.