Oggi l’album in vinile compie 70 anni. Tanto il tempo trascorso da quando la Columbia Records pubblicò il concerto in E minor di Mendelssohn eseguito dal violinista Nathan Milstein con la New York Philharmonic Symphony Orchestra diretta da Bruno Walter. Per festeggiare questo anniversario, come riporta la Reuters, Sony Classical e HMV hanno stampato 500 copie di quel disco, di cui una sarà donata all’archivio della British Library. Dichiara Andy Linehan, curatore della musica popolare nell'archivio sonoro della British Library: "L’introduzione del long playing è stato un grande passo in avanti per la registrazione del suono e per l'ascoltatore. In precedenza si potevano avere più o meno solo tre minuti su un lato di un disco e ora con un solco più stretto e una velocità più bassa si potevano avere fino a 20 minuti, il che significava poter avere un intero pezzo classico su un lato di un disco...si potevano avere un intero pacchetto di canzoni insieme su un disco." Così è nato l'album come noi lo conosciamo. Lo studio sul long playing iniziò nel 1941 per merito del presidente della Columbia Edward Wallerstein, che voleva che i consumatori potessero ascoltare un intero movimento di una sinfonia su un solo lato di un disco. Il team della CBS Laboratories guidato da Peter Goldmark, che comprendeva gli ingegneri della Columbia William Savory, William Bachman e Howard Scott. I lavori vennero sospesi durante la seconda guerra mondiale e ripresi nel 1945 e il frutto del lavoro, l'LP, venne svelato in una conferenza stampa del giugno 1948 al Waldorf Astoria. Nonostante alcuni piccoli perfezionamenti e il successivo avvento del suono stereofonico, l'LP è rimasto il formato standard per gli album in vinile dai tempi della sua invenzione.