Si è conclusa ieri, 25 novembre, la Milano Music Week, con un bilancio assolutamente positivo: on oltre 200 artisti da ogni continente, 70 location, 135 live, 64 djset, 72 incontri e workshop di formazione, più di 100 partner produttori di contenuti, tra cui anche noi di Rockol (qua trovate tutti i nostri report). L'assessorato alla Cultura del Comune di Milano ha già confermato l'edizione 2019: si svolgerà dal 18 al 24 Novembre. Ha dichiarato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: La Milano Music Week è stata un vero successo a dimostrazione di due verità: Milano è città che ama la musica, ma è anche città molto amata dagli addetti ai lavori che la scelgono, sempre di più, per creare musica e presentarla al grande pubblico. Lo abbiamo visto durante questa settimana in cui i tanti e diversi appuntamenti sono stati affollatissimi, sia per ascoltare le diverse esibizioni sia per parlare di musica. La Milano Music Week è stata anche l’occasione per dialogare sulla città, come fatto da me e Marracash alla Santeria. Una serata davvero bella in cui abbiamo parlato del presente e del futuro di Milano, in modo aperto e immediato. Un racconto di cui la musica, sono certo, non tarderà a essere espressione”. La Milano Music Week stata promossa dal Comune di Milano - Assessorato alla Cultura, SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori), FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana), ASSOMUSICA (Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal Vivo) e NUOVOIMAIE (Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti o Esecutori), con il patrocinio del MiBAC Ministero per i beni e le Attività Culturali. Spiega Luca De Gennaro, curatore della Milano Music Week e Vice Presidente Talent & Music di Viacom International Media Networks: Il risultato di questa edizione della Milano Music Week è entusiasmante. Per tutta la settimana ogni appuntamento, da quelli più tecnici ai momenti di formazione fino ai concerti e ai dj set ha visto una straordinaria partecipazione di pubblico che ci inorgoglisce e conferma Milano come città della musica, afferma. Abbiamo incontrato molta gente arrivata da altre parti d’Italia per apprendere, conoscere i professionisti della musica, entrare in contatto con l’industria musicale, e naturalmente per divertirsi. Abbiamo raccontato la musica in tutte le sue forme attraverso la collaborazione attiva delle figure fondamentali della filiera musicale cittadina, che hanno capito lo spirito della manifestazione organizzando eventi belli e di successo, che hanno messo in primo piano la cultura e il lavoro che c’è dietro la musica. Ringraziamo tutti di cuore e pensiamo già all’edizione del 2019”.