Anche quest'anno, dietro le telecamere del Festival 2019 c'è Duccio Forzano: il regista è al suo sesto Sanremo, dopo quelli del 2010, del 2011, del 2013, del 2014 (con Fabio Fazio) e quello del 2018, con Baglioni con cui collabora da molti anni - sempre sua, per esempio, fu la regia di "Al centro", lo show del cantautore dall'Arena di Verona trasmesso dalla RAI lo scorso settembre. L'anno scorso, Forzano introdusse una novità tecnica nella regia del Festival, il cosiddetto il "Cue pilot": uno strumento tipico, per esempio, dell'Eurovision Song Contest, per trasformare le canzoni in videoclip in diretta con una regia "scritta" e "stacchi" molto veloci tra le camere quasi impossibili da fare con il metodo tradizionale. Quest'anno, ci spiega, ha fatto una scelta ancora più netta: trattare Sanremo non tanto come programma TV, ma come una sequenza di 24 canzoni dal vivo: praticamente un concerto in diretta dal palco dell'Ariston. Lo abbiamo incontrato nella sala stampa dell'Ariston e ci siamo fatti raccontare le sue scelte di messa in scena, il rapporto con i cantanti e le idee che hanno portato farci vedere in un certo modo canzoni come "Argentovivo" di Daniele Silvestri, o Arisa, o la "doppia regia" su Cristicchi. .