In una nota congiunta diramata nella mattina di oggi, mercoledì 13 marzo, le principali associazioni di categoria dell'industria culturale italiana (100autori – Associazione dell'Autorialità Cinetelevisiva, AFI - Associazione Fonografici Italiani, AIE - Associazione Italiana Editori, ALI – Associazione Italiana Librai, ANAC- Associazione Anazionale Autori Cinematografici, ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali, ANEM – Associazione Nazionale Editori Musicali, ANES - Associazione Nazionale Editoria di Settore, CCI - Confindustria Cultura Italia, Confindustria Radio TV - Associazione dei media televisivi e radiofonici italiani, EMUSA – Editori Musicali Associati, Federazione Autori, FEM – Federazione Editori Musicali, Federazione Carta e Grafica, FIMI – Federazione Industria Musicale Italiana, INDICAM – Istituto Centro Marca per la lotta alla contraffazione, Nuovo IMAIE – Nuovo Istituto Mutualistico per la Tutela dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori, PMI – Produttori Musicali Indipendenti, Writers Guild Italia - Sindacato degli scrittori di cinema, tv e Web) hanno chiesto agli europarlamentari nostri connazionali "una convinta approvazione della Direttiva comunitaria" che verrà discussa dal parlamento UE alla fine del mese in corso. La risoluzione, che secondo i firmatari "favorirà lo sviluppo dei contenuti nell'era digitale nel rispetto del diritto d'autore", dovrà essere approvata - sempre a detta dei rappresentanti del comparto - con "un voto importante a tutela del nostro DNA di Italiani ed Europei, creatori e coltivatori di emozioni". "L'Italia creativa produce 48 miliardi di euro di fatturato, dà lavoro a un milione di persone e rappresenta un patrimonio di eccellenza per il nostro Paese e per l'Europa", si legge nella nota: "L'Italia vanta un passato creativo e culturale prestigioso, unico al mondo. Un patrimonio conservato e nutrito da autori, registi, interpreti, giornalisti, fotografi, editori, scrittori, musicisti, grafici, librai, artisti, bibliotecari, pittori, designer, redattori, fonici, addetti alle luci, costumisti, e dalle centinaia di altre figure professionali che, con talento e passione, quotidianamente operano nelle industrie creative e culturali e che, con la rivoluzione digitale, necessitano di particolare attenzione e tutela. La Direttiva sostanzialmente aggiorna la normativa vigente al mutato contesto tecnologico ed economico-sociale, per dare una giusta remunerazione al lavoro di autori, artisti, imprese e del milione di persone che vi lavorano. In altre parole: rafforza autori, imprese e lavoratori europei nei confronti di giganti del web d'Oltreoceano e aumenta le garanzie degli utenti finali nei confronti di entrambi". "La creatività è il cuore e il cervello di questo Paese, che deve pensare al proprio futuro e tornare ad essere messaggero di arte e bellezza in Europa e nel mondo", conclude il messaggio: "Ci appelliamo a Voi affinché siate testimoni orgogliosi di questo patrimonio".