Nel corso della seduta di mercoledì 23 marzo il Senato italiano ha approvato in via definitiva il decreto legge “Omnibus” recante, tra le altre cose, modifiche alle norme che sanzionano lo scambio di file (musicali e non) protetti da copyright. Le nuove disposizioni confermano l’incorrere in un reato penale da parte di chi effettua attività di file sharing a scopo di lucro mentre depenalizzano alla sola sanzione pecuniaria le altre fattispecie di scambio non autorizzato di musica on-line; vengono anche aboliti l’obbligo del “bollino” SIAE sul software licenziato per la distribuzione in rete e la tassa sui masterizzatori. <br> “Le modifiche alla legge Urbani”, ha commentato il direttore generale della FIMI Enzo Mazza, “mettono definitivamente ordine nel sistema sanzionatorio garantendo un meccanismo di deterrenza graduato e che mantiene l'efficacia penale contro le violazioni legate al file sharing. Le iniziative antipirateria on-line, che stanno continuando anche nel nostro Paese, potranno così ricevere nuovo impulso in un contesto di maggiore certezza legislativa”. Opposta la posizione di associazioni di utenti come Altroconsumo, che chiedono al presidente Ciampi di bloccare l’entrata in vigore della legge ritenendo spropositata la “multa” di 1.500 euro esigibile da chi scarica musica dalla rete senza scopo di lucro e le altre sanzioni previste a suo carico (confisca dei file e del pc nonché pubblicazione del provvedimento sulle pagine di un quotidiano nazionale o di un periodico specializzato).