Il sondaggio è americano, ma i risultati potrebbero essere validi (subito, o nel prossimo futuro) anche per altri paesi occidentali industrializzati: un campione di 1.500 persone intervistate dalla Nielsen tra gennaio e febbraio ha confermato ai ricercatori statunitensi di spendere sempre più tempo e denaro nell’acquisto e la fruizione di videogames che per la musica, si tratti di Cd o di Mp3 scaricati da Internet. Non solo: i giochi per computer strappano attenzioni e tempo libero disponibile anche alle fasce di età più elevate, tanto che quasi un quarto dei consumatori americani, oggi, è di età superiore ai 40 anni. Anche gli inserzionisti pubblicitari, sottolinea la Nielsen, si stanno regolando di conseguenza dirottando investimenti su questo tipo di prodotti piuttosto che sulla televisione o su altri media. <br> Dalla ricerca Nielsen risulta che il 40 % delle case americane è attrezzata con un pc, una console o un terminale portatile utilizzato per giocare; il 23 % dei consumatori utilizza tutte queste soluzioni e l’8 % ha in dotazione tutte e tre i riproduttori più popolari in circolazione, la PlayStation 2 di Sony, la Xbox di Microsoft e il GameCube di Nintendo: un motivo in più per gli artisti e l’industria discografica di guardare con sempre maggiore attenzione ai videogames come ad un canale di diffusione musicale, come del resto oggi avviene con sempre maggiore frequenza.