Musica e finanza intrecciano ancora una volta le loro strade, come sempre più spesso accade in questi anni di conti in rosso e di scommesse sul futuro digitale. MusicNet, prima piattaforma in assoluto per il downloading autorizzato di musica on-line (vedi News), è stata ceduta alla società di investimenti Baker Capital per una cifra stimata tra i 20 e i 30 milioni di dollari: fondata nel 1999, era stata creata da Bertelsmann (BMG), EMI e Time Warner (allora titolare di Warner Music) insieme al partner “tecnologico” RealNetworks. Tra i clienti dei suoi servizi “business to business” si contano AOL Music (soprattutto), Virgin Digital, HMV Group e Trans World Entertainment: ma proprio a causa della sua impostazione b2b, come il contemporaneo pressplay di Sony e Universal (vedi News), l’impresa non era mai veramente decollata, cedendo presto il passo a concorrenti che si indirizzano direttamente al consumatore finale come l’iTunes di Apple Computer, Napster e MusicMatch (oggi controllato da Yahoo!, vedi News). I bilanci 2004 di RealNetworks, che detiene tuttora il 40 % circa delle azioni, avevano indicato un deficit di 4 milioni di dollari, rendendo consigliabile la vendita (anche perché nel frattempo la società di Rob Glaser ha acquistato anche Listen.com e la piattaforma concorrente Rhapsody, vedi News). <br> Baker Capital dovrebbe ora assicurare le risorse finanziarie necessarie al mantenimento e ai piani di sviluppo dell’azienda, che impiega circa 100 dipendenti, anche se non sono ancora chiare le nuove linee strategiche che il management (confermato) intende seguire.