Il decreto sul coordinamento degli interventi a tutela del diritto d’autore e contro la pirateria multimediale, in vigore da ieri (28 aprile), affida al Presidente del Consiglio dei Ministri, oltre che al ministero dei Beni Culturali, i compiti di vigilanza sulla società degli autori. Il rimpasto governativo del “Berlusconi 2” ha portato, com’è noto, ad un avvicendamento al vertice del dicastero competente, con Rocco Buttiglione incaricato delle funzioni prima esercitate da Giuliano Urbani. L’elemento di continuità è rappresentato dalla conferma del viceministro Antonio Martusciello: “dalla cui esperienza”, ha dichiarato il direttore generale della SIAE Gianni Profita, “la società degli autori potrà trarre elementi di incoraggiamento per superare le attuali vicissitudini e guardare al futuro con rinnovata fiducia per il suo sviluppo”. <br> Nonostante l’ottimismo ostentato dal direttore generale, la sospensione perdurante dall’incarico del cda SIAE e del presidente eletto Franco Migliacci nonché la possibilità sempre pendente di un commissariamento dell’ente continuano a provocare malumori tra gli associati. In una nota diffusa sempre ieri, 28 aprile, l’associazione di categoria FEM (Federazione Editori Musicali, presieduta dall’amministratore delegato di EMI Music Publishing Paolo Corsi, vedi News) fa sapere che in caso di mancato reintegro del cda con conseguente nomina di un commissario straordinario i suoi associati ricercheranno “strade alternative alla SIAE stessa per l'attività di riscossione e ripartizione dei diritti con conseguenze economiche che porterebbero, di fatto, alla fine dello storico assetto della Società Italiana Autori ed Editori". Secondo gli editori della FEM, firmatari di un appello indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio e al ministro per i Beni e le Attività Culturali, non sussistono giustificazioni di carattere economico-finanziario per non procedere alla reintegrazione nelle loro funzioni del presidente e di tutti i membri del consiglio direttivo eletti dall’assemblea. “Il bilancio preventivo del 2005 – sostiene il comunicato diramato dalla federazione - non presenta alcuna criticità finanziaria, ed è stato approvato all'unanimità dall'Assemblea degli iscritti ricevendo l'approvazione dal Ministero dell'Economia".