Nella giornata di venerdì (29 aprile) la FIMI ha approvato il nuovo statuto, all’origine dello scontro e delle conseguenti dimissioni di oltre 70 aziende discografiche indipendenti (vedi News). In seguito all’esodo di massa, gli otto seggi del comitato direttivo verranno ripartiti tra le quattro major EMI Music, Sony BMG, Universal Music e Warner Music e le altre aziende rimaste in seno all'associazione. Le major stesse, rientranti nella categoria di fascia reddituale più alta (oltre 20 milioni di euro annuo di fatturato), contribuiranno al bilancio con le quote d’iscrizione più alte e la copertura totale dei costi variabili d’esercizio. <br> Oltre alle quattro major, a FIMI fanno attualmente capo altri quattro soci (Heinz, La Bambolina, Many Edizioni Musicali e Pressing Line) e otto società aderenti (Ali Di Diapason, Buongiorno Vitaminic, Caliel, Dischi Ermitage, Exclaim Productions, I Piloti, Light Record-Nuova Casa Discografica e Multi Kulti Media Italia).