E tre. Dopo essersi accordato con Universal e Sony BMG, le due maggiori case discografiche al mondo, Shawn Fanning ha convinto anche la EMI ad aggregarsi a Snocap, il programma di sua ideazione che dovrebbe consentire il file sharing “sicuro” attraverso un sistema di “impronte digitali” sui brani che permette alle etichette di decidere di volta in volta l’uso, gratuito o a pagamento, del proprio repertorio sui sistemi peer-to-peer e di incassare le royalty di loro spettanza. “Con questa decisione mandiamo un segnale ai critici che ci accusano di essere dei ‘tecnofobi’”, ha commentato David Munns, braccio destro del “boss” EMI Alain Levy e numero uno della multinazionale in Nord America. <br> Il software di Snocap, che consente di individuare quali canzoni scambiate dai fan sono protette da copyright, è incorporato in nuovi servizi p2p autorizzati come Mashboxx, che dovrebbe lanciare questo mese la sua prima versione sperimentale: a capo della società che lo gestisce c’è Wayne Rosso, già a capo di Grokster (vedi News) e, come Fanning, ex nemico giurato dell’industria discografica.