I “podcast”, programmi radiofonici autoprodotti in formato Mp3 e liberamente diffusi on-line, rappresentano una modalità d’utilizzo sempre più popolare nell’Internet di nuova generazione: e ora qualcuno, più precisamente la potente associazione americana degli autori BMI, ha deciso di cavalcare la tigre e farne uso per lanciare e promuovere nuovi artisti. I suoi podcast, parte di una serie intitolata “See it here first”, sono disponibili sul sito Web dell’organizzazione stessa e propongono appunto gruppi e solisti sconosciuti al grande pubblico per mezzo di brevi show che mescolano musica e parlato. La stessa BMI ha deciso di rilasciare licenze e autorizzazioni di trasmissione a coloro che intendono allestire e diffondere per conto proprio programmi musicali di analogo contenuto.