La scena è di quelle suggestive da immaginare. Da un lato Jack Dorsey, zen come nelle udienze al congresso americano, il look da miliardario improbabile e ineffabile con quella barba da ZZ Top. Dall'altro Jay-Z, rapper e street hustler, miliardario anch'egli, produttore e imprenditore. Un imprenditore ormai stanco, però, di una delle sue creature: TIDAL. La scena è stata immaginata da Bloomberg, tra le più influenti e informate testate economiche, che con un servizio ha amplificato una diceria secondo la quale Square - società fondata da Jack Dorsey, meglio noto per essere il co-fondatore e amministratore delegato di Twitter - sarebbe interessata ad acquisire la piattaforma di audio streaming musicale che Jay-Z ha rilevato anni fa. Square fa tutt'altro business, per la cronaca, ed opera in due settori separati come se fosse una holding di partecipazioni: da un lato agisce come ciò che si definisce un point-of-sale system orientato alle piccole e medie imprese, che collega con lo strumento Square Seller; dall'altro opera nel comparto del trasferimento di denaro tra individui con la sua Cash App. Secondo Bloomberg, Dorsey e Jay-Z si sarebbero incontrati diverse volte per discutere la possibilità che il primo acquisisca TIDAL per mezzo del secondo, che l'aveva a sua volta acquistata nel 2015 per 56 milioni di dollari, mantenendone la specializzazione sul segmento dello streaming high-fidelity dopo che la società era stata fondata solo un anno prima. Difficile dire quale potrebbe essere l'interesse di Dorsey per l'industria musicale, se non il desiderio di diversificare le proprie attività imprenditoriali e/o quello di capitalizzare sui dati dell'audience di TIDAL (il modello ricorderebbe Oracle e Walmart con la parte americana di TikTok). Sulla quale audience, sia detto per inciso, non sono disponibili numeri ufficiali: nulla si conosce sul numero degli abbonati, così come sono invece note cifre relative alla sua offerta: la piattaforma è attiva in 53 mercati mondiali e, oltre a un catalogo di circa 60 milioni di canzoni, dispone anche di una library con 250.000 video. Se il rumour si rivelasse fondato e se la presunta trattativa andasse in porto, a giore non sarebbe il solo Jay-Z (che già dallo scorso anno, dopo un lungo periodo di esclusiva concesso a TIDAL, ha reso disponibile su Spotify la sua intera discografia), ma anche altri co-investitori del 2015 come Coldplay, Rihanna, Madonna e la sua signora Beyoncé.