Come si era previsto in apertura d'anno, la quotazione di Universal Music Group sarà anticipata rispetto ai piani originari (che prevedevano una IPO per il 2023 prima e per il 2022 poi) e, con ogni probabilità, si concretizzerà a poco più di un anno da quella di Warner Music Group. La casa madre Vivendi portarà la proposta di quotazione all'assemblea degli azionisti del prossimo 29 marzo, insieme alla proposta di distribuzione di un dividendo 2020 di 60 cenetesimi ad azione. La recente vendita della seconda tranche del 10% a Tencent Holdings Ltd. (ora proprietaria, quindi, del 20% della major musicale) ha determinato un valore di impresa pre-money di 30 miliardi di euro e ha consentito al management di procedere alla distribuizione del 60% del capitale di UMG agli azionisti di Vivendi. E' prevedibile, quindi, che la quotazione porti la label a valere più della casa madre guidata dal CEO Arnaud de Puyfontaine e dal presidente e maggiore azionista Yannick Bolloré - oggi capitalizzata circa 28 miliardi di euro e quotata in borsa a Parigi. Appare probabile che UMG venga quotata all'Euronext di Amsterdam entro la fine del 2021.