Dopo avere messo in agitazione il mercato discografico statunitense a colpi di anteprime e di esclusive che stanno provocando le accese reazioni dei commercianti tradizionali di dischi (vedi le polemiche riguardanti il nuovo Cd di Alanis Morissette), il re americano del caffè e derivati piazza un altro colpo a sorpresa, assicurandosi in accordo con Sony BMG i diritti di distribuzione esclusiva (sia pur a tempo determinato) di una rarità live dylaniana risalente ai primi anni ’60. “Dylan: Live at the Gaslight 1962”, così si intitola il Cd che sarà in vendita nei punti vendita Starbucks (4.600 negli Stati Uniti) a partire dal 30 agosto prossimo ad un prezzo di poco inferiore ai 14 dollari, conterrà dieci brani dal vivo registrati al celebre club newyorkese quando la carriera del cantautore di Duluth stava muovendo i primissimi passi (il suo primo e omonimo disco di studio per la Columbia uscì proprio quell’anno): si tratta dunque di un documento storico rilevante, per quanto naturalmente già circolato in forma di bootleg, che la catena americana avrà in esclusiva per diciotto mesi. L’uscita del disco accompagna quella di un documentario sulla vita del musicista diretto da Martin Scorsese, “No direction home: Bob Dylan”, di cui Starbucks, in contemporanea ad altri rivenditori, venderà la colonna sonora, un doppio Cd con altro materiale anni ’60 che rappresenta la settima uscita della collana “Bootleg series”. <br> Il presidente di Starbucks, Ken Lombard, ha ribadito che il suo ingresso nel commercio discografico è conseguenza di un “buco” di mercato, e in particolare delle scarse attenzioni che i negozi tradizionali, orientati ai successi da classifica, riservano al pubblico adulto degli acquirenti: “Un pubblico che si sente dimenticato, e le cui caratteristiche coincidono in gran parte con quelle dei nostri clienti” (più che a produrre profitti, secondo gli esperti, i Cd servono alla catena per generare ulteriore “traffico” nei punti vendita). Il boom della società americana come distributore di Cd è legato al successo di “Genius loves company” di Ray Charles, che i caffè della celebre insegna hanno smerciato in oltre 775 mila copie, oltre un quarto delle vendite totali realizzate negli Stati Uniti.