Laura Pausini ha vinto il suo primo Golden Globe per la “Miglior canzone originale”: il riconoscimento - organizzato dall’associazione della stampa estera accreditata a Hollywood - è stato assegnato alla cantante romagnola per “Io sì”, canzone scritta dall’artista americana Diane Warren (e originariamente intitolata “Seen”) che la voce di Solarolo ha adattato - insieme al fidato autore Niccolò Agliardi - in italiano, spagnolo, francese e portoghese. Il brano fa parte del film “La vita davanti a sé”, diretto da Edoardo Ponti con protagonista la madre del regista, Sophia Loren. “Io sì (Seen)” era in gara con "Fight for You" di D'Mile, H.E.R. e Tiara Thomas, dal film “Judas and the Black Messiah”, "Hear My Voice" di Celeste e Daniel Pemberton, dal film “The Trial of the Chicago 7”, "Speak Now" di Sam Ashworth e Leslie Odom Jr., dal film “One Night in Miami” e "Tigress & Tweed" di Andra Day & Raphael Saadiq, dal film “The United States vs. Billie Holiday”. “Non avrei mai sognato di vincere in Golden Globe, non ci posso credere”, ha commentato la Pausini sui social: “Molte grazie alla Hollywood Foreign Press Association. E grazie dal profondo del cuore a Diane Warren. E’ un incredibile onore poter ricevere un premio del genere per la nostra canzone, e il fatto che questa sia la nostra prima collaborazione rende tutto ancora più speciale. Grazie all’incredibile team formato da Edoardo Ponti, Niccolò Agliardi e Bonnie Greenberg. Tutta la mia gratitudine e il mio rispetto a Sophia Loren, è stato un onore dare la mia voce al tuo personaggio per portare un importante messaggio di tolleranza e unità. Dedico questo premio a tutti quelli che merita di essere ‘visti’ [gioco di parole con ‘Seen’, titolo originale del brano]. A quella ragazzina che 28 anni fa vinse il Festival di Sanremo e non si sarebbe mai aspettata di andare così lontano. All’Italia, alla mia famiglia, e a tutti quelli che hanno scelto me e la mia musica. E alla mia bellissima figlia, che da oggi vorrei ricordare con la gioia nei miei occhi, sperando che cresca e continui sempre a credere nei suoi sogni”. Questo traguardo potrebbe essere solo il primo, per “Io sì (Seen)”: la canzone - che ha già vinto premi ai Capri Hollywood International Film Festival del 2020, ai dodicesimi 12th CinEuphoria Awards, agli Hollywood Music in Media Awards 2021 e ai Satellite Awards - figura infatti nella shortlist delle canzoni pronte a essere inserite nella categoria riservata alla miglior canzone originale ai prossimi premi Oscar insieme a - tra le altre - “Loyal Brave True” di Christina Aguilera, “Never Break” di John Legend, “See What You’ve Done” di Mary L. Blige e “Turntables” di Janelle Monàe. Nella prospettiva di una doppietta, la statisca depone a favore della cantante nostra connazionale: nelle ultime due edizioni dei premi Oscar i brani vincitori della statuetta Best Original Song - “(I'm Gonna) Love Me Again” di Elton John nel 2020 e “Shallow” di Lady Gaga e Bradley Cooper nel 2019 - avevano vinto lo stesso premio anche ai Golden Globes dello stesso anno. Di certo, il Golden Globe per “Io sì (Seen)” andrà a occupare un posto speciale nella già affollatissima bacheca di riconoscimenti internazionali assegnati a Laura Pausini, sulla quale spiccano un Grammy Awards per “Resta in ascolto (Escucha)” come Best Latin Pop Album nel 2006, quattro IFPI Platinum Europe Awards, cinque ASCAP Latin Music Awards, un Billboard Latin Music Awards, quattro Latin Grammy Awards, un Medimex Awards e sei World Music Awards. Ai Golden Globes 2021 il titolo di Miglior film drammatico è andato a "Nomadland", mentre nella categoria riservata ai film comici a vincere è stato “Borat Subsequent Moviefilm”. Lo scomparso Chadwick Boseman e Sacha Baron Cohen hanno vinto rispettivamente nelle categoria riservate a miglior attore protagonista in ruoli drammatici e comici, mentre nelle corrispettive categorie femminili sono state premiate Andra Day e Rosamund Pike. “La vita davanti”, film nel quale è stato inserito il brani vincitore “Io sì (Seen)” nella categoria Best Original Song, è stato costretto a cedere il passo a “Minari” nella categoria Best Foreign Language Film. La statuetta nell'altra categoria musicale, quella riservata al Best Original Score, è andata al già leader dei Nine Inch Nails Trent Reznor, che insieme al fidato collaboratore Atticus Ross ha firmato la partitura di "Soul".