“La dignità degli autori, eccezion fatta per il Festival di Sanremo, veniva già calpestata in una situazione normale: la pandemia ci ha reso ancora più invisibili”: <a href="https://www.rockol.it/artista/audio-2">Enzo Leomporro, con Giovanni Donzelli</a> anima degli Audio 2, ribadisce a Rockol l’appello lanciato nella serata di mercoledì 7 aprile dal palco della trasmissione televisiva Name That Tune: “Gli autori sono l’essenza dell’intera filiera musicale, senza di loro non esisterebbe niente. Siamo il fulcro. Gli unici ad averlo capito pare siano stati i grandi artisti come Mina, che ci ha sempre ringraziato per le canzoni che le abbiamo ‘prestato’ - dico proprio ‘prestato’, perché le nostre canzoni possono essere cantate da altre, ma restano sempre figlie nostre”.

Leomporro, che con Donzelli è il promotore del progetto di sensibilizzazione <a href="https://www.youtube.com/watch?v=sJ5E6yHr138&amp;ab_channel=ClodioManagementMediaMusic">“Autori uniti - E’ viva la musica”</a> (i cui proventi verranno interamente devoluti all’associazione culturale INSOLISUONI di Polignano a Mare, in provincia di Bari, paese natìo di Domenico Modugno, che ogni anno con la rassegna “Autori - Rassegna di musica d’autore”), dice di essere “grato agli interpreti”: “Sono fondamentali per la riuscita di una canzone”, spiega, “Chiunque faccia il nostro mestiere desidera che una o più delle sue composizioni resti nella storia della canzone, e se non ci siamo riusciti grazie alle voci di Mina o Celentano non possiamo che essergliene grati”.

Sul discorso della cessione da parte degli autori di diritti agli interpreti - la pratica contro la quale <a href="https://www.rockol.it/news-721237/usa-gli-autori-agli-interpreti-basta-chiedere-crediti-per-canzoni-che-non">il collettivo americano di artisti The Pact si sta battendo</a> - Leomporro fa un importante distinguo: “Gli americani parlano di diritti d’autore, e su questo hanno tutte le ragioni del mondo. Cedere a un interprete che non ha contribuito alla composizione parte dei dodicesimi di diritti destinati agli autori la troviamo una cosa scorretta, che non ci piace, e che noi non accetteremmo mai. Quello della cessione dei dodicesimi editoriali è un discorso diverso, sul quale si può trovare un accordo. Innanzitutto perché gli autori puri non sempre sono titolari di una società di edizioni. In secondo luogo perché le etichette che investono in una produzione discografica è giusto che cerchino di rientrare, almeno in parte, per i loro investimenti. In quei casi non c’è niente di male nel trovare un compromesso che rappresenti una soluzione equa per ambo le parti”.

Sui diritti d’autore, tuttavia, Leomporro non transige. “Che un interprete, senza contribuire in nessun modo alla composizione, li esiga solo in quanto artista di successo, lo trovo deplorevole”, rimarca lui: “Specie sul mercato americano, che è storicamente il più ricco al mondo: le star, lì, sono già milionarie, e vendono dischi a livello globale. In un contesto del genere due dodicesimi, su una grande hit, possono tradursi in milioni di dollari”. Non che gli artisti con i quali abbiano collaborato gli Audio 2 siano da considerarsi minori, benché italiani: “La nostra fortuna è stata quella di lavorare con artisti grandissimi in tutti i sensi, come Mina: siamo stati svezzati alla PDU, la sua etichetta, dove siamo sempre stati trattati in modo più che corretto, anche quando eravamo poco più che ragazzini, e ingannarci sarebbe stato molto facile. Davvero, siamo stati molto fortunati: non so se i giovani che iniziano a fare questo mestiere oggi, magari uscendo da un talent, riescano a ottenere nei loro contratti le stesse condizioni che siamo riusciti a ottenere noi”.

Audio 2

Vincenzo Leomporro

The Pact: i diritti degli autori

Mina

Adriano Celentano

Rockol.it Logo

Rockol.com S.R.L.

Enzo Leomporro (Audio 2) e i diritti degli autori: ‘Siamo il fulcro, eppure oggi più invisibili che mai’

Industria

E su The Pact spiega: ‘Battaglia giustissima: spregevole che star milionarie cerchino di arricchirsi senza contribuire al processo artistico. A noi non è mai successo, perché…’

Il mistero a cui accenniamo nel titolo nasce soprattutto da un dato: nessuno sa esattamente perché The Weeknd voglia raggranellare un miliardo di dollari in finanziamenti. Se ci riuscisse, però, si tratterebbe della transazione finanziaria più ingente mai registrata&nbsp;a beneficio di un artista vivente.

A svelare l'indiscrezione è Bloomberg, secondo le cui fonti la star canadese starebbe cercando di ottenere proprio questa cifra utilizzando come asset le royalties e le edizioni del suo imponente catalogo.A quanto pare è il fondo di investimento Lyric Capital Group a essere in trattativa con The Weeknd, anche se ancora si tratterebbe di una discussione in fase molto preliminare.&nbsp;

The Weeknd e il mistero del miliardo di dollari in finanziamenti

Se riuscisse a ottenerlo sarebbe una delle operazioni finanziarie più ingenti del music business

L'accoppiata musica-trasporti non è inedita, basti pensare ai numerosi dj set e festival che si <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-747440/crociere-musicale-festival-themed-cruise-sixthman">svolgono in crociera</a>. Il traffico aereo, però, era rimasto esente da esperimenti e commistioni simili. Almeno fino ad ora, perché a inaugurare questa nuova tradizione ci hanno pensato Synthony (rassegna australiana che unisce la musica elettronica a quella sinfonica con una serie di eventi itineranti in varie capitali mondiali) e Air New Zealand, con il nuovo format Synthony In the Sky.

L'idea nasce da una curiosa combinazione: uno dei fondatori di Synthony,&nbsp;David Elmsly, è anche un pilota&nbsp;della flotta Air New Zealand. Il concept&nbsp;è semplice: trasformare il volo&nbsp;NZ1331 con partenza Auckland e destinazione Sidney&nbsp;in una sorta di discoteca in quota. Per le circa tre ore e mezza tra decollo e atterraggio, i dj Shapeshifter e&nbsp;Dick Johnson intratterranno i passeggeri muniti di apposito biglietto speciale (il costo è di 275 dollari neozelandesi a tratta), proprio come se si trovassero in un vero e proprio club. Il primo e per ora unico viaggio di questo tipo decollerà il prossimo 4 dicembre, e i biglietti sono andati esauriti in sole sei ore. Dato il successo dell'operazione, però, probabilmente non si tratterà di un'occasione una tantum.

Synthony ed Air New Zealand lanciano i dj set ad alta quota

La rassegna australiana ha stretto un accordo con la compagnia aerea: il primo volo è già sold-out

Chef P (anche noto come Pietro Miano, che insieme al collega Federico Vaccari è il 50% del pluripremiato team di produzione 2nd Roof) ha annunciato la fondazione di una nuova agenzia di management e sub-editore musicale:&nbsp;LPGMGMT.

Rappresenterà soprattutto producer e autori italiani attivi in ambito urban: i primi nomi del roster sono Nikidelfre, James Logan, Fabio Campedelli e Korova.&nbsp;

Management e publishing: nasce LPGMGMT

Fondata da Chef P (2nd Roof), rappresenterà autori e producer di ambito urban

Nel corso di una diretta su Instagram Alessandro Onorato (assessore a&nbsp;Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma capitale) ha invitato gli elettori a rivolgergli le loro domande via social e ha risposto ad alcune delle più rilevanti. Tra i quesiti più "caldi" del momento c'è quello di un'eventuale tappa romana del tour degli Oasis, di cui si vocifera da tempo e che lui stesso aveva anticipato qualche settimana fa. In realtà, però, su questo fronte paiono non esserci ancora troppe certezze, ha spiegato: "Stiamo lavorando per portarli a Roma, ma è molto difficile. Devono completare il tour mondiale e bisognerà capire se verranno in Italia. A quel punto dovranno scegliere tra Roma e Milano. A volte Roma è più costosa di Milano per gli organizzatori,&nbsp;e questo è un grande tema".

Ciononostante (e nonostante la mancanza di grandi arene musicali a Roma, "per cui servirebbero investimenti privati", dice), Onorato ribadisce la volontà di portare grandi eventi musicali nella capitale, tra cui anche un grande festival di respiro internazionale:&nbsp;"Stiamo lavorando su Tor Vergata", ha rivelato. E sull'utilizzo di location storiche o di rilevanza culturale per concerti ed eventi gratuiti, sul modello del secret concert&nbsp;di Achille Lauro a piazza di Spagna, ha spiegato che non sarebbe stato possibile senza un contributo (anche economico) di Lauro stesso:&nbsp;"Abbiamo superato una burocrazia folle. Ci siamo riusciti grazie all'amore per Roma di Achille Lauro e alla voglia di questa amministrazione di offrire eventi gratuiti&nbsp;ai suoi cittadini".

Oasis, concerti e grandi eventi a Roma? Parla l'assessore Onorato

Il titolare dell'Assessorato a Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda della capitale fa una live su IG

Cambio di management&nbsp;per John Legend: la superstar dell'R&amp;B, precedentemente rappresentato dalle agenzie Wasserman Music e WME, firma per United Talent Agency, che lo seguirà in ogni aspetto della sua carriera. Si tratta di una gigantesca&nbsp;struttura ibrida che lavora non solo in ambito musicale, ma anche sportivo,&nbsp;cinematografico, letterario e crossmediale, con clienti del calibro di Bad Bunny, Cardi B, Florence + the Machine e molti altri.

UTA rappresenterà anche tutte le opere pubblicate attraverso la casa di produzione fondata da John Legend, Get Lifted Film Co., e dela casa editrice Get Lifted Books.&nbsp;

John Legend firma per United Talent Agency

Nella notte tra il 23 e il 24 agosto un esteso incendio ha devastato il Viper di Firenze, uno dei live club più rinomati a livello regionale e nazionale. Sono state necessarie ore di lavoro dei vigili del fuoco per contenere la situazione e i&nbsp;danni registrati sono molto ingenti, purtroppo, come comunicano anche i gestori del locale sui loro canali social. Le cause del rogo sono ancora da accertare, ma sembra ormai certo che l'origine sia da ricercare all'esterno della struttura.

"La situazione è molto seria. Parte del tetto è crollata" scrive la pagina ufficiale del Viper. "In passato siamo sempre riusciti, seppur con grandi sacrifici, a superare calamità e imprevisti contando solo sulle nostre forze. Questa volta, però, con una nuova stagione alle porte e danni così ingenti ancora da quantificare, non sappiamo se questo sarà possibile. Nelle prossime ore, con la supervisione dell’amministrazione comunale e il supporto dei nostri professionisti, valuteremo se ci saranno le condizioni per riaprire nei tempi previsti e non compromettere l’avvio della stagione. È inutile dire quanto siamo devastati da ciò che sta accadendo".

Firenze, un incendio devasta il Viper Theatre

Il live club è da sempre un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale

I concerti sbarcano su YouTube: la piattaforma di live discovery Bandsintown ha siglato un accordo con il DSP controllato da Google per la fornitura esclusiva di informazioni sugli appuntamenti dal vivo a YouTube e YouTube Music. L’integrazione tra i due servizi prevede che le date caricate tramite Bandsintown for Artists vengano visualizzate sui contenuti pubblicati sui canali ufficiali dei relativi artisti, con una funzione di notifica su richiesta dell’utente. Come testimonial del nuovo servizio è stata scelta Sabrina Carpenter, che il prossimo 29 agosto spedirà sui mercati il suo settimo album in studio, “Man's Best Friend”.

"In un momento in cui i musicisti continuano a lottare per generare reddito, questa integrazione esclusiva con YouTube dimostra ulteriormente l'impegno di Bandsintown nel creare valore e pari opportunità per gli artisti di tutto il mondo, di tutte le dimensioni e di tutti i generi, per farsi scoprire sulle piattaforme digitali e vendere più biglietti", ha dichiarato Fabrice Sergent , co-fondatore e Managing Partner di Bandsintown.

YouTube, un accordo con Bandsintown

Per la fornitura esclusiva delle informazioni sugli eventi di musica dal vivo

Per vincere un Grammy Award è necessario innanzitutto un passaggio fondamentale: sottoporre disco o l'album in questione alla Recording Academy, affinché venga preso in considerazione per una nomination. La superstar del country Morgan Wallen - come già in passato avevano fatto anche artisti del calibro di Drake e The Weeknd, in aperta polemica con la Academy - ha deciso di non farlo: a quanto pare, infatti, nessuna delle canzoni tratte dal suo album dei record "I'm the Problem", che è rimasto per settimane in testa alle classifiche americane, verrà da lui&nbsp;presentata al vaglio delle apposite commissioni artistiche.&nbsp;

La scelta è dovuta a un antico dissapore con la Recording Academy: nonostante la sua carriera ormai decennale, infatti, Wallen a quanto si dice si sentirebbe sistematicamente sobbato dalla giuria dei Grammy Awards, che non lo ha mai premiato in precedenza. Non è mai stato neanche in nomination con nessuno dei suoi lavori solisti. Naturalmente il processo che porta a una nomination&nbsp;è molto complesso e non si tratta di un complotto: le nomination vengono determinate in base agli album precedentemente sottoposti e successivamente più votati dai membri della Recording Academy, ovvero dagli artisti stessi, in sostanza. Ma è un ragionamento che sembra non fare presa su alcuni artisti, che si sentono comunque messi da parte dal gotha dei colleghi. E senz'altro c'è un certo scetticismo nei confronti del personaggio, che anni fa era stato colto a utilizzare epiteti profondamente razzisti, guadagnandosi quindi l'antipatia di una larga fetta della scena musicale.

C'è comunque la possibilità che alcuni suoi brani finiscano comunque tra i papabili per una nomination: il regolamento del Grammy, infatti, permette a chiunque faccia parte della Recording Academy di candidare un brano o un album. Potrebbe quindi essere qualcun altro a candidare i suoi lavori, oppure potrebbe farlo qualche autore, ingegnere del suono o&nbsp;musicista che ha lavorato con lui&nbsp;(in caso di vittoria il premio è&nbsp;esteso&nbsp;anche ai collaboratori, ragion per cui hanno tutto il diritto di sottoporre le loro creazioni al vaglio della Academy, anche quando non sono gli artisti principali).&nbsp;

Morgan Wallen non vuole vincere nessun Grammy Award

La superstar del country si allinea alle "proteste" di artisti come Drake e The Weeknd

Nella classifica Top Album FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF relativa alla settimana dal 15 agosto 2025 al 21 agosto 2025, al primo posto si conferma stabile OLLY con l'album TUTTA VITA. Anche in seconda posizione ALFA si riconferma con il suo album NON SO CHI HA CREATO IL MONDO MA SO CHE ERA INNAMORATO (DELUXE). Da segnalare il balzo in terza posizione di GEOLIER con DIO LO SA - ATTO II, in risalita dalla quinta piazza.

Non si segnalano nuove entrate nelle prime dieci posizioni.

Nel corso della settimana dal 15 agosto 2025 al 21 agosto 2025, la classifica Top Singoli FIMI/ GfK Top of the Music sponsored by SCF vede confermarsi in prima posizione il brano "A ME MI PIACE" di ALFA &amp; MANU CHAO, che mantiene stabile la sua posizione. Anche la seconda piazza resta invariata&nbsp;con "DÉSOLÉE" di ANNA, che si riconferma sul gradino intermedio del podio. In terza posizione, invece, si registra un cambiamento con "SERENATA" di SERENA BRANCALE &amp; ALESSANDRA AMOROSO in risalita&nbsp;dalla quarta alla terza posizione.

Non si segnalano nuove entrate nelle prime dieci posizioni.

<a href="https://www.rockol.it/classifica-fimi-billboard-uk-radio-dischi-piu-venduti?preview=a608820c8b02f821fd24a9f57f9db081#Classifichee%20polemiche&amp;refresh_ce">Classifiche: speciale e aggiornamenti continui qui</a>.

Olly

Classifiche, novità 21 agosto: Olly e Alfa ancora primi

'Tutta la vita' e 'A me mi piace' restano rispettivamente l'album e il singolo più ascoltati

Spotify ha siglato un accordo di licenza pluriennale e multiterritoriale con AMRA, società di licensing affiliata a Kobalt - <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753593/spotify-anche-kobalt-sigla-un-accordo-di-licenza-per-gli-usa">con la quale il DSP svedese aveva annunciato un nuovo contratto lo scorso 13 agosto</a> - che gestisce la raccolta di royalties da diritti di riproduzione meccanica sui mercati extra-statunitensi: l’accordo - che copre sia il catalogo di Kobalt gestito a AMRA che quelli di clienti terzi - copre mercati strategici come quelli di India, Brasile e Giappone, oltre che a quelli del sud-est asiatico.

"Questo accordo con AMRA aumenta il nostro supporto agli editori e agli autori con nuovi diritti”, ha commentato Alex Norström, Co-President e Chief Business Officer di Spotify: "Amplia i vantaggi dello streaming per autori, artisti e titolari dei diritti, e crea ulteriore valore per i fan, poiché distribuiamo la nostra musica in tutto il mondo".

"La nostra priorità e missione, ad AMRA, è e sarà sempre quella di massimizzare il valore digitale per i nostri clienti autori e editori e di garantire che le loro opere siano protette e valutate equamente sul mercato”, ha aggiunto il CEO di AMRA Tomas Ericsson: "Questa partnership con Spotify, che abilita nuove innovazioni, riafferma questo impegno”.

Spotify, un accordo diretto anche con AMRA

Dopo l’intesa siglata con Kobalt

L'agenzia rappresenterà anche la sua casa di produzione Get Lifted Film Co.

A una settimana dall'inizio della manifestazione, gli organizzatori del Letz Festival di Terni annunciano che la terza edizione è annullata e comunicano le modalità di rimborso dei biglietti. Si tratta di un piccolo ma già ben avviato festival di musica elettronica, che poteva vantare nella sua line-up nomi di grande richiamo internazionale: nelle scorse edizioni si erano già esibiti sul suo palco artisti del calibro di&nbsp;&nbsp;Apparat,&nbsp;HAAi, Elkka, Sofia&nbsp;Kourtesis,&nbsp;Populous, Whitemary,&nbsp;SXRRXWLAND ed Emmanuelle, mentre quest'anno era prevista la presenza di Mace, Ela Minus e Fenoaltea, oltre all'unica data italiana prevista per Modeselektor.

Le motivazioni, spiegano gli organizzatori in un comunicato stampa, sono da ricercarsi nei continui rincari che mettono a dura prova l'industria dei live indipendenti. "Con profondo dispiacere annunciamo che LETZ Festival 2025 non si farà. Non è stata una decisione semplice" recita il comunicato. "L’incremento inatteso dei costi di produzione unito alle recenti difficoltà emerse rispetto alla venue e al contesto locale, hanno reso impossibile portare avanti il festival nella forma che avevamo immaginato. Abbiamo messo in campo tutte le energie e le risorse possibili per non arrivare a questa scelta, ma purtroppo non è stato possibile giungere a un esito diverso. LETZ è una squadra che lavora quotidianamente sul territorio con passione e ostinazione. Crediamo sia un impegno che debba essere&nbsp;sostenuto e riconosciuto dalle istituzioni e dagli enti del territorio, non soltanto per il suo impatto artistico, ma anche per il ruolo sociale che ricopre e per la visione strategica di città che propone. Desideriamo ringraziare la Regione Umbria per il sostegno e l’attenzione dimostrata in questi mesi. Un ringraziamento speciale va agli sponsor che ci hanno accompagnato, agli artisti e alle artiste che ci hanno scelto, a tutte le persone che hanno lavorato con noi e, soprattutto, al nostro pubblico per la fiducia e la curiosità che hanno reso possibile questa esperienza straordinaria e condivisa. LETZ FESTIVAL per ora si ferma. Con la voglia di ritrovarci presto".

Terni, Letz Festival annullato per incremento costi produzione

La terza edizione si sarebbe dovuta svolgere il 29 e 30 agosto all'Anfiteatro Romano

E’ tutto sommato soddisfacente il consuntivo dei primi sei mesi del 2025 per il gigante dell’intrattenimento dal vivo CTS Eventim: nel rapporto dedicato agli investitori appena pubblicato, il gruppo con quartier generale a Brema - tra gli scorsi mesi di gennaio e giugno - ha registrato una crescita del fatturato e dell'EBITDA nel settore della biglietteria, sia nel secondo trimestre che nella prima metà del 2025. “Nonostante lo slancio generale del mercato globale sia stato debole - hanno osservato gli analisti del gruppo - CTS Eventim è riuscita a consolidare ulteriormente la propria posizione e a crescere in modo redditizio”.

“Le attività di biglietteria e intrattenimento dal vivo acquisite nel 2024 hanno contribuito a questa performance”, ha spiegato l’azienda in una nota: “Le spese sostenute nell'ambito del processo di integrazione di queste attività nel gruppo stanno avendo solo un impatto temporaneo sui risultati dei rispettivi segmenti. A seguito del completamento dei processi di integrazione di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-750470/usa-see-tickets-diventa-eventim">See Tickets</a> e delle sue collegate U-Live, nonché di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-738840/cts-eventim-acquisizione-quote-france-billet">France Billet</a>, si prevedono notevoli effetti sinergici che forniranno un ulteriore impulso ai margini di profitto”.

“Nonostante un contesto macroeconomico caratterizzato da una persistente volatilità”, il gruppo ha fatto sapere di aver raggiunto “un nuovo livello record di fatturato” nel primo semestre 2025, grazie - tra gli altri fattori - alla “crescita organica e il miglioramento del margine organico nel segmento ticketing”, alla “notevole pressione sui costi nel segmento live entertainment” e agli “effetti temporanei dell'integrazione relativi alle recenti acquisizioni”.

Il gruppo, nel primo semestre del 2025, ha visto il proprio fatturato crescere del 7,6% a 1,295 miliardi di euro. L'EBITDA rettificato è diminuito dello 0,8%, attestandosi a 200,5 milioni di euro, quindi “sostanzialmente in linea con il dato dell'anno precedente”. Restringendo il campo al secondo semestre, il fatturato consolidato è cresciuto dello 0,3% su base annua, attestandosi a 795,6 milioni di euro. L'EBITDA rettificato è diminuito dell'8,9%, attestandosi a 100,2 milioni di euro.

La divisione dedicata al ticketing del gruppo “sia nel primo semestre che nel secondo trimestre ha generato nuovi livelli record di fatturato ed EBITDA rettificato, dimostrando così la potenza e la scalabilità delle sue tecnologie e dei suoi modelli di business”, con ricavi su del 16,1% a quota 415 milioni di euro ed EBITDA sul del 40,1% nel primo semestre e fatturato su del 15,4% a 202,1 milioni di euro ed EBITDA su del 6,5% a 78,1 milioni di euro nel secondo trimestre.

La crescita organica del business e il conseguente miglioramento della redditività su base comparabile evidenziano in particolare la solidità del posizionamento di CTS Eventim nell'attuale contesto di mercato”, ha spiegato, al proposito, l’azienda: “Tuttavia, la crescita degli utili è temporaneamente frenata dalle integrazioni in corso di See Tickets e di France Billet. Si prevede che effetti sinergici positivi duraturi si svilupperanno al completamento dei processi di integrazione e senza ulteriori spese di integrazione”.

Per quanto riguarda la divisione dedicata al live promoting, il gruppo ha registrato una crescita di fatturato nel primo semestre del +3,3% a quota 894 milioni di euro (con EBITDA in calo del 26,1% a quota 33,7 milioni di euro): nel secondo trimestre i ricavi sono diminuiti del 4,5% su base annua a quota 602,5 milioni di euro, con EBITDA in calo del 39,75 a 22,1 milioni di euro. “Nonostante le difficoltà in alcuni mercati europei, il segmento è riuscito a crescere nel complesso”, hanno osservato gli analisti del gruppo: “Il settore delle venue all'interno del segmento live entertainment ha registrato ricavi e utili in linea con il solido periodo dell'anno precedente. Ancora una volta, un fattore chiave nella prima metà del 2025 è stato l'elevato utilizzo della capacità delle venue gestite da CTS Eventim. Tuttavia, l'intensa e persistente pressione sui costi ha avuto un impatto sull'EBITDA rettificato in entrambi i periodi in esame. Ulteriori costi di riorganizzazione e consolidamento connessi all'integrazione delle società acquisite hanno comportato effetti temporanei”.

Il CdA del gruppo, per il momento, ha confermato le previsioni per il 2025 pubblicate nel bilancio annuale 2024, “nonostante il difficile quadro macroeconomico costituisca una fonte di incertezza”.

"I nostri risultati sottolineano la solidità e la competitività duratura del nostro modello di business”, ha commentato il CEO di CTS Eventim Klaus-Peter Schulenberg: “Questa solida performance è stata trainata dalla crescita organica del business e dai contributi positivi delle recenti acquisizioni. Grazie alla nostra strategia mirata di internazionalizzazione e innovazione, siamo in una posizione eccellente per raggiungere una crescita sostenibile in un contesto di mercato difficile".

CTS Eventi, nel primo semestre 2025 ricavi a +7,6%

A quota 1,3 miliardi di euro, ‘nonostante un contesto caratterizzato da una persistente volatilità’

La prima metà dell'anno è ormai alle nostre spalle ed è già tempo di bilanci. In ambito editoriale, gli USA hanno già incoronato la primatista assoluta: si tratta di Sony Music Publishing, che migliora ulteriormente le performance accaparrandosi una quota di mercato da record sia nella classifica degli airplay che in quella di vendita.

I dati riportati da Billboard parlano infatti chiaro: radiofonicamente parlando, nei primi sei mesi del 2025 le canzoni edite da casa Sony sono state&nbsp;il 30,9% del totale trasmesso negli Stati Uniti, mentre la quota relativa alle classifiche di vendita si attesta addirittura al 33,8%. Seguono a ruota Warner Chappell (21,66% in radio e 21,57% nelle vendite) e Universal Music Publishing (16,73% in radio e 18,56% nelle vendite). Chiudono la top 5 Kobalt (9,36% in radio e 9,03% nelle vendite) e BMG (5,36% in radio e 3,24% nelle vendite).

Editoria: nella prima metà del 2025 Sony domina il mercato USA

Ad oggi Sony Music Publishing vale circa un terzo del mercato sia in radio che in classifica

L’International Federation of the Phonographic Industry, ente che rappresenta a livello globale l’industria della musica registrata, lancerà prossimamente le proprie classifiche ufficiali anche in India, uno dei mercati emergenti di spicco nel settore discografico: ad annunciato è stata la CEO di IFPI Victoria Oakley nel corso del suo intervento in apertura della music conference All About Music, in programma a Mumbai in questi giorni.

Realizzate con la collaborazione e il supporto delle aziende locali attive nel segmento, sia major che indipendenti, le chart prenderanno in considerazione sia le produzioni nazionali che quelle internazionali: una speciale graduatoria sarà dedicata alle opere in lingua locale.

"La musica ha un valore, e finanziarla sostiene gli artisti e le culture che amiamo”, ha spiegato Oakley riguardo la predominanza, sul mercato indiano, del modello di streaming freemium su quello a pagamento: “Le decisioni che prendiamo ora daranno forma al prossimo decennio musicale".

“Dobbiamo scegliere un percorso che valorizzi la creatività, protegga l'espressione umana e promuova l'equità per tutti nel settore”, ha aggiunto Oakley: “Mentre l'India continua a crescere come potenza musicale mondiale, lavoriamo insieme come etichette, piattaforme, governi e fan per costruire un futuro in cui la musica sia apprezzata e celebrata”.

Secondo le stime più recenti fornite dal Ministero dell’Informazione indiano, il mercato locale della musica registrata può contare su un giro d’affari annuale pari a circa 378 milioni di dollari, con un margine di crescita molto alto, essendo attualmente Youtube il modello di fruizioni principale utilizzato dal pubblico nazionale.

India, in arrivo le classifiche ufficiali IFPI

Ad annunciarlo la CEO della federazione Victoria Oakley

Il Ministro della Cultura e del Turismo turco, Mehmet Nuri Ersoy, ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con Spotify, che <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753589/spotify-accuse-corruzione-playlist-turchia">a metà agosto era finito nell’occhio del ciclone</a>, nel paese, a causa di frizioni con le autorità alle quali si era sommato il malcontento di parte della comunità artistica locale, che aveva accusato i gestori della piattaforma di scarsa opacità nella compilazione delle playlist nazionali.

“Faremo rapidamente progressi concreti per garantire che l'ecosistema musicale del nostro Paese riceva il supporto che merita da Spotify”, ha fatto sapere sul proprio canale X ufficiale Ersoy, postando una foto dell’incontro con una delegazione di rappresentanti del DSP. “Spotify, che aprirà un ufficio a Istanbul nel 2026, approfondirà ulteriormente le sue collaborazioni in questo settore”, ha rivendicato il Ministro: “Discuteremo azioni congiunte con i dirigenti dell'azienda e i rappresentanti dell'industria musicale. Ci aspettiamo risultati significativi dal Music Summit, che lanceremo a Istanbul a settembre. Il successo globale degli artisti turchi ha battuto i record delle classifiche globali, raggiungendo 2,8 miliardi di nuovi ascoltatori nel 2024”.

“Oltre la metà dei loro ricavi dalle royalty proviene ora da ascoltatori al di fuori della Turchia”, ha concluso Ersoy: “Questa solida partnership, che sosterrà anche i giovani talenti e le artiste, darà nuovo slancio alla nostra diplomazia culturale. Continueremo a lavorare a stretto contatto con il team Spotify su queste e altre iniziative simili che mostreranno al mondo il ricco patrimonio musicale e culturale della Turchia”.

Spotify, al momento, non ha diffuso note ufficiali relative all'accordo con il governo di Ankara.

Spotify, la crisi in Turchia rientra dopo un incontro col governo

Il servizio resterà nel paese, rilanciando con nuovi uffici a Istanbul nel 2026

E’ stato portato a termine nella mattinata di oggi, giovedì 21 agosto, a Milano, lo sgombero dello Spazio Pubblico Autogestito Leoncavallo, storica venue per eventi di musica dal vivo che dal 1994 occupava irregolarmente uno stabile in via Watteau, nel quartiere di Greco. A partire dalle 7,30&nbsp;l’ufficiale giudiziario e rappresentanti della proprietà dell’immobile - la società Orologio, controllata dalla famiglia Cabassi - sono entrati nello stabile accompagnati dalle forze dell’ordine. Secondo i primi lanci d’agenzia, non sarebbero stati segnalati problemi di ordine pubblico. A metà mattina addetti incaricati dalla proprietà hanno iniziato i lavori per sigillare gli accessi alla struttura: nelle prossime ore - riferisce l'edizione online del Corriere della Sera -&nbsp;sarà concesso agli occupanti di recuperare il materiale presente nella struttura.

Fondato nel 1975 in via Leoncavallo, nel quartiere Casoretto, come spazio di militanza politica, poi spostatosi - dopo una breve parentesi in via Salomone - nella sede di via Watteau, il centro sociale - nel corso degli anni - aveva ospitato i concerti di artisti di rilevanza internazionale come, tra gli altri, Sonic Youth, Henry Rollins, Mano Negra, Public Enemy, Shaggy e Fugazi, oltre che di realtà di spicco italiane e di emergenti - questi ultimi presso il “Baretto”, spazio separato dalla sala centrale.

Lo sfratto era stato rinviato più di un centinaio di volte negli ultimi vent’anni, ma mai reso esecutivo. Lo scorso novembre il Ministero dell’Interno era stato condannato a risarcire la proprietà dell’immobile per 3 milioni di euro a causa del mancato sgombero, per il quale il Viminale, a sua volta, aveva deciso di rivalersi su&nbsp;Marina Boer, la presidente dell'associazione Mamme del Leoncavallo. Associazione che, pochi mesi fa, aveva presentato al Comune di Milano una manifestazione di interesse per uno stabile in via San Dionigi, che avrebbe potuto ospitare la prima sede “in regola” del centro sociale in cinquant’anni di storia.&nbsp;"E'&nbsp;uno sfratto esecutivo", ha dichiarato un poartavoce dell'associazione all'agenzia ANSA:&nbsp;"Avremo 30 giorni per trovare un accordo con la proprietà per prendere un po' di cose. Di certo il Leoncavallo è andato".

“Cerchiamo di capire perché è successo e se è legittimo”, ha dichiarato, sempre all’agenzia ANSA, il legale del Leoncavallo Mirko Mazzali: “Avevano richiesto l'uso della forza pubblica per il 9 settembre, se hanno anticipato immagino ci sia una ordinanza del questore”.

Secondo quanto riferito dall’edizione online di Repubblica, il Comune di Milano - non informato dalle autorità del blitz di questa mattina - potrebbe portare già la prossima settimana in giunta una delibera con un bando dedicato ai nuovi spazi per un’eventuale riallocazione del centro.

I responsabili dello spazio hanno annunciato un presidio e un’assemblea pubblica per le ore 18 di oggi, giovedì 21 agosto, in via Watteau.

Milano, sgomberato il Leoncavallo

Le operazioni iniziate stamattina alle 7,30

Intelligenza artificiale, attività di advocacy per un’adeguata rappresentazione del settore sia sui panorami industriali globali che presso le sedi istituzionali, e - soprattutto - lotta all’eccessiva “concentrazione del mercato”: questa, in estrema sintesi, è il bilancio della stagione 2024 / 2025 di Worldwide Independent Network, associazione - sostenuta, tra le altre entità, anche dall’associazione di etichette indipendenti europee Impala e dall’italiana PMI - Produttori Musicali Indipendenti - che rappresenta a livello mondiale le aziende discografiche esterne al circuito multinazionale.

“Quest'anno abbiamo continuato a rafforzare&nbsp;l'influenza di WIN nella definizione delle politiche e nel supporto agli sforzi delle aziende musicali indipendenti in tutto il mondo”, ha osservato, nell’introduzione al report annuale, Noemi Planas, CEO di Worldwide Independent Network: “Abbiamo monitorato attivamente gli sviluppi dell'AI,&nbsp;inviato lettere per consultazioni e processi legislativi in Cile e India, condiviso il lavoro che i nostri membri stanno svolgendo a livello locale e pubblicato risorse per aiutarli a monitorare gli aggiornamenti e a mappare le eccezioni al copyright per l'uso dell'AI in tutto il mondo”.

Oltre ad aver creato gruppi di lavoro internazionali per garantire “che le voci indipendenti siano ascoltate” anche su mercati emergenti come quelli asiatico-pacifici e latino-americani, WIN - nel corso dell’ultima stagione - ha esteso la propria attività anche a paesi mai toccati prima come, tra gli altri, Corea del Sud, Taiwan, India, Marocco e Arabia Saudita.

Come era logico aspettarsi, gran parte dell’intervento di Planas è dedicato alla lotta contro la concentrazione di mercato, con particolare riferimento <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-753332/umg-downtown-e-ufficiale-la-commissione-ue-apre-un-indagine">all’acquisizione di Downtown da parte di Universal Music Group</a>.

“Continuiamo a lavorare su una serie di questioni chiave in cui il contributo del settore&nbsp;indipendente è fondamentale, come la concentrazione del mercato, dove stiamo combattendo la nostra battaglia più grande da anni”, ha chiarito Planas: “Un eccessivo consolidamento nel nostro settore è pericoloso perché danneggia ogni parte della catena del valore. La comunità indipendente si è mobilitata, e abbiamo presentato petizioni alle autorità garanti della concorrenza&nbsp;in tutto il mondo, contestando le acquisizioni seriali di Universal Music Group, che sono andate oltre la normale crescita aziendale trasformandosi in una strategia colossale. Queste mosse stanno riducendo le vie d'accesso al mercato, costringendo le etichette indipendenti e gli artisti a una maggiore dipendenza dalle stesse aziende con cui competono per l'accesso alla distribuzione e ad altri servizi essenziali.&nbsp;Credo che gli organismi di regolamentazione debbano esaminare attentamente tutte&nbsp;le fusioni nell'industria musicale e opporsi&nbsp;alla concentrazione in un settore globalizzato”.

“Quando i grandi player diventano troppo grandi, che si tratti dell'industria discografica, dello streaming o dell'intelligenza artificiale, rischiamo che esercitino troppo potere e mettano a tacere le voci indipendenti, omogeneizzando ciò che dovrebbe essere diversificato, controllando ciò che dovrebbe essere una sana concorrenza e riducendo l'innovazione e la scelta”, ha aggiunto&nbsp;Planas:&nbsp;“Gli indipendenti devono avere pieno accesso al mercato e le migliori condizioni disponibili; i nostri diritti devono essere rispettati e remunerati equamente. Ci opporremo sempre a qualsiasi cosa che mina questi principi.&nbsp;Gli indipendenti non si limitano a fare musica; noi facciamo dichiarazioni. Non ci limitiamo a gestire imprese; preserviamo l'arte e la cultura. Essere indipendenti significa usare l'arte per costruire un mondo migliore”.

"I risultati di quest'anno dimostrano la forza degli indipendenti quando si uniscono a livello globale", ha concluso la CEO di&nbsp;Worldwide Independent Network:&nbsp;"Collegando, supportando e sviluppando ulteriormente la rete, WIN sta rafforzando le capacità del nostro settore per rispondere alle sfide future. La nostra presenza ampliata nei mercati emergenti, unita al nostro lavoro sullo sviluppo di un'intelligenza artificiale responsabile, a una remunerazione più equa per lo streaming e a un consolidamento del mercato, dimostra che la comunità indipendente è più forte che mai nel difendere ciò che rende la musica veramente diversificata e competitiva".

WIN, cosa dice il report 2024 / 2025

‘I risultati di quest'anno dimostrano la nostra forza quando ci uniamo a livello globale'

Per il secondo anno di seguito&nbsp;Billboard USA stila una classifica dei dirigenti musicali più pagati al mondo, ampliando i criteri e introducendo nuove variabili. Il ranking, pubblicato all'interno dell'ultimo numero della rivista, include 20 manager impiegati in società quotate in borsa,&nbsp;si riferisce ai guadagni dell'anno 2024 e somma i proventi di diverse fonti: lo stipendio vero e proprio, pacchetti azionari, stock option,&nbsp;bonus e premi di produzione e altri eventuali extra.

A dominare la classifica è Lucian Grainge, CEO di Universal Music Group, che l'anno scorso ha guadagnato 39,6 milioni di dollari (di cui 5 di stipendio e ben 19,9 in azioni della società). Segue a ruota Jennifer Witz, CEO della media company SiriusXM (37,1 milioni di dollari, di cui 16,5 in stock option). L'ultimo gradino del podio è occupato da Michael Rapino, presidente e CEO di Live Nation, con 33 milioni di dollari (di cui 18,4 in bonus).&nbsp;

La società che ha più dirigenti presenti nella classifica è Warner Music Group: sono ben cinque, tra cui&nbsp;il CEO Robert Kyncl (settima posizione, 18,6 milioni),&nbsp;l'ex CEO del dipartimento recorded music Max Lousada&nbsp;(ottavo, 18,1 milioni), il presidente di Warner Chappell Guy Moot (quindicesimo, 6,1 milioni),&nbsp;l'ex CFO Bryan Castellani (diciottesimo, 5,8 milioni) e la COO di Warner Chappell Carianne Marshall (diciannovesima, 5,5 milioni). Segue a ruota Spotify con quattro nomi in lista, di cui due in top 10 (il co-presidente Gustav Soderstrom al n°6 con 18,7 milioni all'anno e il collega co-presidente Alex Norstrom al n°9, con 16,6 milioni all'anno). Curiosamente non compare il fondatore Daniel Ek, ma per una questione di criterio: non è infatti un dirigente stipendiato né riceve bonus, ma in qualità di azionista di maggioranza del DSP più famoso del mondo non rischia certo l'indigenza (si stima che nel 2024 abbia venduto azioni per un valore complessivo di 375 milioni di dollari).

La classifica dei dirigenti musicali più pagati al mondo

L'ha stilata Billboard USA, includendo i top manager di società quotate in borsa

Paghereste il 50% in più per il vostro abbonamento mensile a un servizio di streaming musicale per assicurare una retribuzione più equa agli artisti? Questa è la domanda chiave che sta rendendo piuttosto controversa la presentazione del Living Wage for Musicians Act, disegno di legge che la democratica Rashida Tlaib presenterà alla Camera del Congresso degli Stati Uniti il prossimo 29 settembre.

Le dimostrazioni di solidarietà da parte dei fan, quando gli artisti si lamentano pubblicamente della retribuzione offerta dai servizi digitali, in genere abbondano: il nuovo testo chiama in causa direttamente la platea di appassionati, facendo diventare gli ascoltatori la parte attiva principale del nuovo modello economico.

Il Living Wage for Musicians Act prevede infatti l’istituzione dell’Artist Compensation Royalty Fund, un fondo destinato agli artisti alimentato da “un importo pari al 50% della quota di abbonamento applicata dal fornitore del servizio”, e da un’imposta del 10% sui ricavi non derivanti dagli abbonamenti: i proventi dal fondo verrebbero distribuiti direttamente agli artisti in proporzione agli stream generati mensilmente, con un tetto di un milione di stream a brano per evitare sproporzioni - specie tra big e unsigned o emergenti.

Obiettivo del nuovo disegno di legge è quello di aprire un canale di retribuzione diretto agli artisti, la cui relazione economica con i DSP è oggi mediata dalle case discografiche - le piattaforme pagano per il consumo di musica in digitale gli aventi diritto, ovvero le etichette, che, a loro volta, “girano” una quota dei guadagni agli artisti, in percentuali variabili a seconda degli accordi stabiliti con i singoli. In questo caso, tuttavia, l’onore dell’aumento per l’istituzione del fondo sarebbe assegnato direttamente al pubblico: “un importo pari al 50% della quota di abbonamento applicata dal fornitore del servizio”, in Italia, significherebbe pagare - stando alle nuove tariffe introdotte a partire dall’inizio di questo mese - quasi 18 euro al mese (invece di 11,99 euro) un abbonamento singolo a Spotify.

Tlaib era già stata protagonista di <a href="https://musicbiz.rockol.it/news-731409/piu-soldi-agli-artisti-da-streaming-la-proposta-al-congresso-usa">un'iniziativa del genere nel 2022</a>, quando - insieme al sindacato&nbsp;Union of Musicians &amp; Allied Workers - aveva guidato la campagna di protesta sfociata nella presentazione di un primo modello di "cambiamento definitivo dell’industria musicale a beneficio degli artisti". Una prima bozza del&nbsp;Living Wage for Musicians Act era stata presentata al Congresso nel marzo dello scorso anno, senza però venire approvata prima delle elezioni presidenziali di novembre.