Alessandro Melis ha presentato venerdì 23 aprile, durante una conferenza stampa tenuta alla presenza del Ministro della Cultura Dario Franceschini, il Padiglione Italia alla Biennale di Architettura di Venezia, di cui è curatore; hanno inoltre partecipato all’evento il Presidente de La Biennale di Venezia, Roberto Cicutto ed il Direttore Generale Creatività Contemporanea, Onofrio Cutaia, Con debutto programmato per il prossimo 22 maggio, il Padiglione Italia sarà intitolato «Comunità resilienti» e vivrà all’insegna di temi come limiti e prospettive, dimensione fisica e struttura sociale, creatività e creazionismo, educazione e responsabilità, suggestioni apparentemente disparate ma tutte destinati a fondersi nel macro-tema ispiratore, quello della resilienza: «Non sarà solo una mostra, ma un laboratorio, i cui contenuti sono l’esito di un lungo lavoro di confronto, grazie anche a un ricchissimo advisory board, internazionale e transdisciplinare. L’architettura ha il ruolo di regia, utilizza i contributi di tutte le discipline per realizzare delle visioni». Così ha illustrato il progetto «Comunità resilienti» Alessandro Melis- 51 anni, sardo, architetto e docente alla University of Portsmouth, in Gran Bretagna, e titolare a Pisa dello studio Heliopolis 21 con il fratello Gian Luigi – spiegandone l’ispirazione, il concetto e gli obbiettivi: «La resilienza risiede nella complessità, come ci hanno insegnato durante la crisi pandemica i borghi storici, compatti e multifunzionali, molto più reattivi rispetto a molte porzioni delle città contemporanee». Centrale sarà la trattazione del cambiamento climatico e delle sfide connesse, nelle quali il contributo dell’architettura è considerato imprescindibile. Ma Melis ha insistito molto sulla natura interdisciplinare del progetto all’insegna di un futuro visionario, in cui forme d’arte e cultura possano incrociare anche l’intelligenza artificiale e fornire risposte per la complessità delle sfide che attendono il Pianeta: “Le nostre comunità resilienti aspirano a sentire il rumore di fondo. Discipline come la fisica e la biologia dell’evoluzione ci insegnano che è proprio lì, in quella marginalità, che si trovano le soluzioni ai problemi”. L’incipit della narrazione sarà affidato all’installazione dedicata al concetto-chiave Architectural Exaptation. Coordinata dallo stesso Melis e da Benedetta Medas, Paola Corrias e Alice Maccanti, tale sezione sarà funzionale a delineare il leit-motiv dell’intera esposizione. Infatti il Padiglione Italia 2021 “promuoverà l’exaptation architettonica come manifestazione di diversità, variabilità e ridondanza, sfidando l’omogeneità estetica deterministica a favore della diversità delle strutture creative. Come il genoma e il cervello umani, il padiglione sarà una giungla abitata da strane creature”. Il Padiglione Italiano, predisposto all’interno delle Tese delle Vergini e realizzato con materiale interamente riciclato ed "a impatto Co2 quasi a zero", ha contato per la sua realizzazione su un finanziamento statale di 600 mila euro al quale si sono aggiunte altrettante risorse garantite dagli sponsor. E la musica? Si tratta di una delle discipline alle quali il board del Padiglione Italia tiene in particolare, ed il suo contributo non si limiterà ai manifesti richiami al mondo del cyberpunk presenti a partire dalla grafica del logo. Il suo contributo è in effetti atteso con una presenza effettiva, e potrebbero esserci presto novità sul palinsesto.