I capi di governo convenuti al G8 di Gleneagles, in Scozia, hanno ratificato una risoluzione comune che impegna i rispettivi paesi ad intensificare la lotta alla pirateria intellettuale e alla contraffazione delle merci, ritenute minacciose per “l’occupazione, l’innovazione, lo sviluppo economico nonché la salute e la sicurezza dei consumatori in ogni parte del mondo”. <br> Il prossimo autunno, hanno deciso i governanti degli otto paesi, sarà organizzato un meeting di esperti a cui spetterà il compito di dettagliare un piano d’azione da applicare nel territorio delle singole nazioni firmatarie (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti d’America). Nel frattempo l’agenda anti-pirateria delle nazioni più industrializzate del mondo prevede nuovi sforzi sul fronte della sensibilizzazione del pubblico (attraverso nuove campagne informative) della prevenzione legislativa e della repressione di un’attività che si ritiene essere spesso collegata alla criminalità organizzata, velocizzando le procedure giudiziarie, incrementando la collaborazione a livello di intelligence e di indagini tra paesi firmatari dell’accordo e sensibilizzando sul problema anche i governi dei paesi in via di sviluppo.