Curiose schizofrenie di mercato: in Inghilterra i download digitali sono sempre più “cool”, alla moda, ma intanto tornano in auge il vecchio vinile e i vetusti 45 giri, sospinti dai gruppi indie e dai fan che ne seguono le gesta. L’evoluzione bifronte del music business d’oltremanica è fotografata dalle ultime statistiche diffuse dall’associazione di categoria BPI, British Phonographic Industry: i download legali e a pagamento di brani digitali hanno già superato i 10 milioni di pezzi in questa prima parte dell’anno, quasi raddoppiando la cifra totale accumulata nel corso del 2004 (5,7 milioni le canzoni scaricate dai negozi on-line). Ma la piccola sorpresa arriva dal mondo sommerso del vinile: rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le vendite di 45 giri sono cresciute dell’87 % per raggiungere la cifra annua di 1 milione e 380 mila pezzi, la più alta dal 1998 (per quanto imparagonabile ai tempi in cui il supporto dominava il mercato). Merito, a quanto pare, della nuova generazione di “guitar bands” e del loro pubblico che, assai più di quello tradizionale del pop, ama particolarmente questo formato; non a caso in cima alle vendite dei 45 giri ci sono gruppi come Franz Ferdinand, Kaiser Chiefs, Libertines e Babyshambles. <br> Tiene, contemporaneamente, anche la domanda di dodici pollici da parte dei dj, che non trovano la stessa flessibilità d’uso - quando si tratta di fare scratch o di mixare pezzi in sequenza - nei Cd singoli e nei file archiviati sul computer e che sempre più spesso si approvvigionano al mercato di importazione, data la scarsità di stamperie di vinile rimaste in attività a livello mondiale. Poiché l’Italia resta uno dei pochi paesi europei in cui i mix vengono stampati e pubblicati, spiega il mensile specializzato Musica e Dischi, anche da noi il mercato dei 12 pollici ha risentito positivamente, di recente, della domanda “professionale” proveniente da altri paesi, tanto che hit firmati da Deep Dish e Alex Neri sono stati in grado di superare agevolmente le 10 mila copie vendute.