A poche ore di distanza dall’accordo con la CEI che regolamenta l’uso di musica registrata, Cd e altri supporti sonori, nelle parrocchie e negli altri istituti ecclesiastici (vedi News), la SCF (Società Consortile Fonografici) si è assicurata anche la collaborazione della Federalberghi, organizzazione aderente a Confcommercio che rappresenta in Italia oltre 33 mila hotel: anche questi ultimi, dunque, verseranno d’ora in poi un compenso periodico ad artisti e case discografiche (oltre che alla Siae) per la pubblica diffusione di registrazioni sonore nei locali adibiti a pubblico esercizio. <br> “Si tratta di un’ulteriore tappa verso il progressivo riconoscimento da parte dei pubblici esercizi del nostro ruolo di collecting society in difesa dei diritti musicali”, ha commentato il presidente di SCF Gianluigi Chiodaroli; mentre Mimmo Del Prete, presidente dell’IMAIE (Istituto per la tutela dei diritti degli Artisti interpreti e Esecutori) ha aggiunto di essere “lieto del nuovo accordo raggiunto da SCF, che come noi promuove la cultura della legalità in Italia”.