Uno degli obiettivi della transazione con la NMPA, andata a buon fine lo scorso settembre e con la quale Twitch ha posto fine alla pericolosa disputa con la federazione degli editori musicali americani, era la possibilità di lavorare poi su accordi di licenza con i suoi singoli associati senza la spada di Damocle della diffida, o peggio. Il primo risultato si chiama “Collective”, definita da Twitch "un programma di incubazione di musica per il live streaming". In parole più semplici è uno schema per il supporto di artisti emergenti, un progetto per formarli e condividere quello che la sussidiaria di Amazon chiama 'il manuale dei livestream nella musica'. Il programma è realizzato con una serie di partner complementari. Sul fronte dello scouting, nessuno più di una piattaforma di distribuzione potrebbe dare una mano: ecco, quindi, DistroKid, TuneCore e UnitedMasters ingaggiati per contribuire a scegliere gli artisti da arruolare nel programma. Le stesse piattaforme, poi, si trasformeranno in partner di distribuzione della musica degli artisti una volta “laureati”, con l’aiuto supplementare di Amazon Music e di Rolling Stone U.S., che offriranno visibilità agli artisti nei loro programmi su Twitch. Infine, una specializzazione in costruzione di fanbase sarà fornita da Discord.