La Spagna ha compiuto un passo a favore dei tour internazionali che vedano protagonisti artisti, musicisti e band britanniche, annunciando che da ora non sarà più necessario per loro e per i loro promoter richiedere un visto a breve termine per lavorare nella penisola iberica. La mossa, oltre a ridurre un carico burocratico notevole, agevola sensibilmente la capacità di pianificazione per il settore che era diventata sostanzialmente impossibile, considerando che finora era necessario compilare una modulistica dettagliata e consegnarla con un mese di anticipo - il richiedente britannico, prima di lasciare il paese, tra le altre cose era anche tenuto a dimostrare di potere guadagnare un ammontare minimo con i suoi concerti. Le trattative tra da un lato le rappresentanze britanniche del comparto, la LIVE e la Association for British Orchestras (ABO), e dall'altro la controparte spagnola APM Musicales insieme a Live Nation Spain, andavano avanti da mesi. Resta tuttavia ancora parecchio da sbloccare in termini di restrizioni a seguito delle complicazioni insorte dopo che la Brexit è stata definitivamente sancita: i tour britannici restano infatti soggetti a obblighi come il passaporto per le merci, piuttosto caro; il numero massimo di tre tappe in Spagna prima di rientrare in patria; fideiussioni costose per strumenti e equipaggiamento tecnico.