Con una comunicazione formale pubblicata dal London Stock Exhange, Napster ha ufficializzato l’intenzione di procedere al delisting dalla borsa Britannica. L’obiettivo di MelodyVR – la startup dedicata alla realtà virtuale che aveva acquistato lo storico servizio per fonderlo al proprio interno – è quello di procedere creando prima un’unità separata in una nuova società per ora non quotata, per poi tornare in borsa ma non più sul suolo britannico bensì negli Stati Uniti. L’azienda è quotata attualmente sul segmento AIM della borsa londinese. Secondo quanto trapelato sui media locali dopo l’annuncio ufficiale, sarebbe prossima la vendita della sussidiaria Rhapsody all’americana NM Inc per $45,6 milioni. La società americana disporrebbe così per intero degli asset e della piattaforma e, senza gli inevitabili lacciuoli burocratici imposti dai regolamenti della borsa, accelererebbe il suo sviluppo e agirebbe con maggiore agilità sul mercato. La successiva quotazione in America, prevista a partire dal 2023, dovrebbe riuscire nell’intento di attribuire a Napster una valutazione meglio correlata a quelle dei suoi comparables, laddove quella attuale pare soffrire eccessivamente del ridotto accesso ai capitali che caratterizza l’Europa. La versione originale di Napster fu introdotta online nel 1999 da Shawn Fanning, che la creò come servizio P2P: ebbe un impatto dirompente sull'industria musicale e fu all'origine della sua lunga crisi e decrescita nella prima parte degli anni 2000.