Esclusione dalle imposte sul reddito d’impresa del 50 % degli oneri sostenuti per la digitalizzazione di brani musicali destinati alla vendita e alla distribuzione on-line; agevolazioni fiscali per le società che investono nell’offerta di contenuti digitali da immettere in rete; credito di imposta pari al 30 % sulle spese sostenute dalle case discografiche per le opere prime di artisti italiani (tra il 2006 e il 2008); estensione al settore discografico degli incentivi e contributi concessi alle imprese di produzione cinematografica per la realizzazione di Dvd a contenuto musicale. E’ questo il pacchetto di emendamenti al documento di programmazione economico-finanziaria che la FIMI ha proposto ai ministri competenti dopo averlo già presentato in Commissione Cultura alla Camera (e avere ottenuto un parere favorevole da parte del Ministero dei Beni Culturali). “Le opportunità per i contenuti digitali italiani, in particolare nel settore della musica, sono notevoli” sostiene il presidente della federazione dei discografici, Enzo Mazza. “Lo sviluppo del mercato”, sempre secondo Mazza, “può essere accelerato con idonee azioni di coordinamento tra governo e operatori per favorire la messa a disposizione di contenuti via via sempre più ampi e ad un pubblico sempre più vasto: pensiamo ad esempio al mobile entertainment e alle prospettive evolutive che solo per la musica vedono dinamiche di crescita vicine al 30 % per il 2005”.