Dopo l’acquisizione di Whooshkaa, l’apertura di un mega-centro di produzione a Los Angeles e le voci sulla lotta (con Amazon) per il controllo di Audioboom, Spotify torna a far parlare di sé per l’impegno sul mercato dei contenuti audio: il DSP svedese quotato a New York ha annunciato di aver acquisito due società legate a doppio filo al mondo del podcasting, Podsights e Chartable. Entrambe le aziende non sono specializzate nella produzione di contenuti, ma nella fornitura ed elaborazione di dati relativi alla fruizione degli stessi: nello specifico, Podsights è focalizzata sull’analisi dei flussi pubblicitari, mentre Chartable offre ai creator analisi su audience e servizi di profilazione del pubblico. “In futuro prevediamo di estendere queste capacità di misurazione oltre ai podcast all'intero ambito della piattaforma Spotify”, ha specificato la società in una nota. La società guidata da Daniel Ek, che già dalla seconda metà del 2020 aveva dimostrato un forte interesse per il mondo del podcasting - acquisendo Megaphone per 235 milioni di dollari - proprio a causa dei contenuti audio nelle ultime settimane sta attraversando una delle crisi (in termini di immagini) più gravi della propria storia recente, con il “boicottaggio” da parte di alcuni artisti guidati da Neil Young a causa del podcast di Joe Rogan, criticato per i controversi messaggi lanciati a proposito di gestione della pandemia da SarS-Cov-2 e campagna vaccinale.