Così come annunciato da SIAE lo scorso primo marzo, anche la collecting britannica PRS for Music ha scelto di sospendere “formalmente, e con effetto immediato”, i rapporti con la propria omologa russa, la Russian Authors' Society. “PRS for Music ha formalmente sospeso, con effetto immediato, il proprio rapporto di rappresentanza dei diritti con la Russian Authors' Society, in attesa di una conferma di una presa di distanza dal governo russo e dai soggetti e dalle entità incluse negli elenchi degli obiettivi delle sanzioni. Stiamo anche lavorando con CISAC per riconsiderare l’adesione delle collecting russe al network internazionale”. Così come affermato da SIAE, non è intenzione di PRS “punire le comunità di compositori, autori ed editori russi che sostengono la pace: lavoreremo con la comunità globale per identificare le opportunità per amplificare le voci di protesta”: la collecting britannica ha fatto sapere di essere pronta a “contattare i nostri soci con residenza in Ucraina per offrire il nostro supporto in questi momenti difficili in collaborazione con il nostro fondo dedicato, per mezzo del quale sarà fornito supporto finanziario”. Un invito all'"embargo" nei confronti della Russia da parte delle collecting americane è arrivato in questi giorni dall'autore statunitense Ross Golan, che ha attivato una raccolta firme per fare pressioni sulle società di autori ed editori USA al fine di sospendere le licenze nel paese governato da Vladimir Putin.