Le major discografiche hanno ufficialmente abbandonato la Russia: a strettissimo giro dalla comunicazione di oggi con la quale Warner Music ha fatto sapere di aver tagliato i propri rapporti con Mosca, anche Sony Music ha fatto sapere di aver sospeso le operazioni nel paese per protestare contro l’invasione militare dell’Ucraina messa in atto dallo scorso 24 febbraio dal governo di Vladimir Putin. “Sony Music Group chiede la pace in Ucraina e la fine delle violenze”, si legge nella nota ufficiale diffusa dalla società: “Abbiamo sospeso le operazioni in Russia e continueremo a sostenere gli sforzi di soccorso umanitario globale per aiutare le vittime”. Ieri, mercoledì 9 marzo, Universal Music era stata la prima delle tre major ad annunciare di aver sospeso le operazioni in Russia: “Esortiamo a porre fine alle violenze in Ucraina il prima possibile”, ha fatto sapere la società guidata da Lucian Grainge, “Stiamo aderendo alle sanzioni internazionali e, insieme ai nostri dipendenti e artisti, abbiamo lavorato con gruppi di diversi paesi (tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Polonia, Slovacchia, Germania, Repubblica Ceca e Ungheria) per sostenere gli sforzi di soccorso umanitario per portare aiuti urgenti ai rifugiati”.