L’associazione delle etichette indipendenti europee IMPALA ha preso ufficialmente posizione riguardo l’invasione militare dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. “Ci opponiamo all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, che ha un impatto devastante sul paese, sui suoi abitanti e sul suo settore musicale e culturale”, ha fatto sapere la società per mezzo di una nota: “La comunità musicale indipendente europea si unisce al popolo ucraino e alla comunità musicale ucraina. Esprimiamo anche la nostra solidarietà a coloro che in Russia si oppongono alla guerra e alle azioni di Vladimir Putin”. “Siamo estremamente preoccupati per l'impatto dell'invasione sulla società civile e per la limitazione delle notizie e delle attività culturali da parte della Russia”, prosegue il comunicato: “Negli ultimi dieci anni IMPALA e altre associazioni europee hanno sviluppato profondi legami con le omologhe in Ucraina, così come in Russia. Supportiamo le etichette indipendenti che riguardo questa vicenda hanno preso posizione, sia bloccando gli scambi commerciali con la Russia o offrendo sostegno all'Ucraina sotto altre forme. Come in altri settori, gli associati di IMPALA sono preoccupati per l'isolamento del settore culturale nei due paesi. La Russia, oltretutto, ha anche deciso di bloccare i pagamenti di proprietà intellettuale all'UE e ad altri governi bollati come ‘paesi nemici’, mossa alla quale IMPALA si oppone, considerandola un equivalente della pirateria”. L’associazione ha invitato i propri affiliati e - più in generale - il pubblico a sostenere la popolazione e la comunità musicale ucraina con azioni concrete come “la creazione e la condivisione di playlist” di brani prodotti nel paese, la pressione sulle emittenti radiofoniche perché nell’airplay vengano inserite canzoni sempre prodotte in Ucraina e l’adesione alla campagna di Music Export Ukraine. “Ribadiamo la richiesta di sostegno alle nostre controparti ucraine, insieme ad altre associazioni culturali in Europa”, ha aggiunto la presidente di IMPALA Helen Smith: “Stiamo studiando diverse modalità di sostegno, compilando un elenco di iniziative che i membri possono sostenere e promuovere. Dal canto nostro, resteremo al fianco di tutti i soci che intenderanno intraprendere azioni in proprio, sia che si tratti di interrompere o ridurre le attività economiche con la Russia o di mostrare sostegno all'Ucraina sotto altre forme. Inoltre, siamo contrari alla decisione della Russia di bloccare il pagamento della proprietà intellettuale ai titolari dei diritti nell'UE e in altri paesi: è una scelta che consideriamo pirateria”. Per la verità il blocco dei pagamenti dei diritti è stato preso in prima istanza da collecting di paesi occidentali come SIAE (in Italia) e PRS (in Gran Bretagna) nei confronti di Mosca: la stessa Società Italiana degli Autori ed Editori, annunciando la propria decisione già lo scorso prima marzo, aveva avvertito di aspettarsi “la più che probabile sospensione del pagamento dei diritti d’autore a SIAE da parte delle consorelle russe per ritorsione”.